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IL CASO

Ospedale Regina Margherita, «Lo scorporo dell’ospedale nel 2025»

Il Regina Margherita verso l'autonomia: sfide e passi avanti nel processo di scorporo dalla Città della Salute di Torino

Regina Margherita ospedale

L'ospedale Regina Margherita di Torino

«Il procedimento di scorporo del Regina Margherita dalla Città della Salute di Torino è nell’indirizzo politico della Giunta regionale e non è in discussione. Il futuro non mi preoccupa ma l’obiettivo è velocizzare il più possibile il distacco» ha spiegato l’assessore alla Sanità Federico Riboldi nel corso dell’informativa in commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi. «Nel 2025 ci sarà un Regina Margherita di propria amministrazione» ha aggiunto l’assessore, interpellato sulla carenza di pediatri e - più in generale di camici bianchi - di cui soffre la sanità regionale. «Viviamo una condizione di mancanza di programmazione che va avanti da decenni» sottolinea Riboldi e aggiunge: «Stiamo lavorando per risolvere il problema».


Tornando all’ospedale infantile, il commissario dell’Azienda ospedaliera Regina Margherita Giovanni Messori Ioli ha fornito una panoramica su quanto realizzato dal primo gennaio scorso, giorno in cui è iniziato ufficialmente il processo per trasformare il Regina Margherita in azienda ospedaliera, e sulle difficoltà incontrate. Tra le questioni più urgenti ha segnalato «la necessità di definire il fabbisogno di personale medico-sanitario, che potrebbe aggirarsi intorno al migliaio, e tecnico-amministrativo, oscillante tra le 150 e le 250 unità, per la cui selezione sarà anche necessario bandire concorsi».


A Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Domenico Ravetti, Nadia Conticelli e Daniele Valle parlando di «operazione dai contorni indefiniti, con nuovi costi per fornire gli stessi servizi», Riboldi ha spiegato che “il 19 settembre scorso in una riunione sul cronoprogramma con i direttori della Sanità e della Città della Salute e con il commissario del Regina Margherita sono stati individuati diversi punti per garantire quanto previsto dalla delibera regionale senza un aggravio di costi e senza interrompere l’erogazione dei servizi. Inoltre istituiremo entro due settimane un tavolo interaziendale dedicato alle prestazioni ostetrico-ginecologiche».

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