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IL FATTO

Gli astronauti italiani al Politecnico di Torino: tra scienza, coraggio e sfide spaziali

Paolo Nespoli, Luca Parmitano e altri colleghi raccontano agli studenti le loro esperienze nello spazio, tra imprevisti, rischi e la passione per l’esplorazione dell’ignoto

Gli astronauti italiani al Politecnico di Torino: tra scienza, coraggio e sfide spaziali

PAOLO NESPOLI

Nell’ambito dell’Astronauts Chapter dello IAC – International Astronautical Congress, gli astronauti italiani Paolo Nespoli, Luca Parmitano, Anthea Comellini e Andrea Patassa, insieme a colleghi dell’ESA e della NASA, hanno visitato il Politecnico di Torino, incontrando gli studenti in una sessione Q&A. L’evento ha offerto un'opportunità unica per gli studenti dell’Ateneo di ascoltare esperienze dirette di esplorazione spaziale, in un dialogo che ha unito scienza e passione. Grandi temi sono stati affrontati, tra cui quello della sostenibilità legata alla ricerca spaziale. Uno dei momenti più toccanti è stato il racconto di Luca Parmitano, che ha rivissuto con i presenti l’incidente del 2013 durante una missione extraveicolare. “A 90 minuti dall’uscita dalla Stazione Spaziale Internazionale, mi sono accorto che qualcosa non andava”, ha raccontato. Il casco dell’astronauta si stava riempiendo rapidamente di acqua, compromettendo la visibilità e le comunicazioni.

LUCA PARMISANO

Con incredibile calma e sangue freddo, Parmitano è riuscito a tornare in sicurezza alla Stazione, sfruttando il cavo di sicurezza. “Sentivo che non era solo sudore, qualcosa si stava versando nel casco”. La determinazione e il coraggio che emergono dalle parole di Parmitano sono qualità che ogni aspirante astronauta deve possedere. A confermarlo anche Paolo Nespoli, che alla domanda su cosa spinga un giovane a scegliere questa strada, ha risposto: “La volontà di sfidare l’ignoto. È una scelta di vita che comporta rischi, ma è importante esserne consapevoli”. Parmitano, invece, ha proposto una metafora per spiegare l’equilibrio tra rischio e avventura: “Il rischio è come il sale. Troppo e la pietanza è immangiabile, troppo poco e diventa insipida. La giusta quantità, però, rende tutto saporito e gustoso”. Al termine dell'incontro in tantissimi si sono avvicinati al tavolo per chiedere un selfie o un autografo. "Ho il poster con Parmitano appeso in camera da oltre dieci anni. Non mi sembra vero avergli stretto la mano" commenta uno studente emozionato.

PAOLO NESPOLI

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