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Il caso

Taglio agli uffici postali di Torino: il Movimento 5 Stelle chiede l'intervento della Regione

Da Barriera di Milano a Cavoretto, le chiusure preoccupano il mondo della politica

Taglio agli uffici postali di Torino

Taglio agli uffici postali di Torino

Continua a far discutere la paventata chiusura di cinque uffici postali a Torino, nell’ambito di un più ampio piano di riorganizzazione. Dopo la ferma opposizione del Comune di Torino - e le proteste arrivate dal Pd prima e dalla Circoscrizione 7 dopo, dal presidente Deri alla Lega - è ora il turno del Movimento 5 Stelle.

Le poste di corso Casale

«Ho depositato un question time, che sarà discusso martedì in Consiglio regionale - così Alberto Unia (M5s) -. Come al solito il taglio dei servizi danneggerà le fasce più fragili della popolazione. Alla Giunta Cirio chiederemo cosa intende fare per sventare le chiusure. Il Movimento 5 Stelle è pronto a fare la sua parte, ad ogni livello, per far sì che i cinque uffici postali rimangano aperti».

A chiudere, dal 16 dicembre prossimo, se non arriverà un cambio di rotta, saranno gli uffici postali “Torino 55” di via Nizza 8, “Torino 13” di via Guicciardini 28, “Torino 78” di via Verres 1A, “Torino 53” di Corso Casale 196 e “Torino 54” di via Alla Parrocchia 3A. Servizi essenziali in quartieri periferici o decentrati come Madonna del Pilone, Cavoretto e Barriera di Milano.

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