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Ai cinesi piace la (vecchia) Fiat: caccia ai "figli" di Marchionne

Il colosso BYD si affida ai manager italiani, da Altavilla a De Aza. L'esempio di De Meo, che insidia Tavares

Ai cinesi piace la (vecchia) Fiat: caccia ai  "figli" di Marchionne

Alfredo Altavilla, primo a destra, con Sergio Mattarella, Sergio Marchionne e John Elkann

I cinesi di BYD fanno la spesa in Italia: una spesa di manager e la bancarella dove servirsi è quella di Stellantis o, per meglio dire, l’ ex Fiat. Perché il primo nome scippato all’Italia era quello di Alfredo Altavilla, lungamente braccio destro di Sergio Marchionne in Fiat e poi Fca.

Responsabile dell’area Europa e Medio Oriente, concentrato sui progetti di Fiat 500 e anche dell’Alfa Romeo (è stato il “papà” della Giulia, per esempio), ma anche ceo di Iveco, Fiat Powertrain, presidente poi di Ita Airways. Qualche mese fa il colosso cinese - forse quello che maggiormente ha già invaso l’Europa - lo ha ingaggiato come Special Advisor per l’Europa. E lui ha cominciato a costruire la sua squadra. Un mese fa ha ingaggiato Alessandro Grosso, che da Stellantis è passato a BYD come Country manager Italia. E pochi giorni fa è stata la volta di Alfredo De Aza, fresco di nomina come ceo di Peugeot in Spagna: ora sarà ceo di BYD nell’area di Spagna e Portogallo. Poi c'è Maria Grazia Davino, ex responsabile UK per Stellantis, che in BYD sarà managing director di Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Svizzera e Austria e Repubblica Ceca. E, da quanto si apprende, potrebbe non essere finita qua.

I manager cresciuti nella vecchia Fiat, dunque, piacciono ai cinesi, ma in genere ai produttori europei, che nonostante la crisi non hanno mai smesso di ammirare l’industria italiana. Vale per tutti il caso di Luca De Meo, anche lui lungamente in Fiat (lanciò la Fiat 500), ma anche in Volkswagen e ora ceo di Renault. Ma pronto, raccontano i rumors dell’ambiente, a succedere a Carlos Tavares alla guida di Stellantis. Forse anche prima della scadenza naturale del mandato del ceo portoghese.

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