Cerca

La crisi dell'automotive

Volkswagen taglia gli stipendi, è sciopero. Ecco cosa succede al colosso tedesco

Il Gruppo a caccia di 4 miliardi di euro e prepara la chiusura delle fabbriche. Le accuse del sindacato IG Metall

Volkswagen taglia gli stipendi, è sciopero. Ecco cosa succede al colosso tedesco

Sempre più grave la situazione in Volkswagen che, dopo aver annunciato la possibile chiusura di tre fabbriche, adesso pensa al taglio degli stipendi per i dipendenti. Obiettivo, risparmiare 4 miliardi di euro per risanare i conti. Ma in fabbrica scatta lo sciopero.

La crisi del colosso tedesco, come per altri gruppi, strettamente legata al mancato boom delle auto elettriche, era cominciata con l’annuncio della chiusura di stabilimenti - e, in parallelo, con la ricerca di compratori per quello Audi in Belgio - e con un profit warning sui conti di fine anno. Conti che verranno parzialmente svelati questa settimana, il 30 ottobre, con la pubblicazione della trimestrale.

Solo Renault vola: ricavi per 10 miliardi nel trimestre

Nella crisi generalizzata dei costruttori, continua a sorprendere Renault. Oltre a essere gli unici a non diffondere un profit warning nelle ultime settimane, i francesi hanno chiuso i primi nove mesi del 2024 in crescita. Giorni fa, infatti, sono stati pubblicati i dati della trimestrale: il periodo si è chiuso con ricavi per 10,7 miliardi di euro, con un +1,8%, portando i ricavi totali di questi nove mesi del 2024 a 37,7 miliardi di euro, ossia +3,7% a cambi costanti. I ricavi del solo settore automobilistico si attestano a 9,347 miliardi. E in casa Renault si continua a puntare forte sull’elettrico puro, come dimostra il caso della nuova R5 e l’attesa R4, che non avranno versioni ibride.

Pur rimanendo il primo costruttore europeo, per vendite - anche gli ultimi dati delle immatricolazioni, riferite a settembre, lasciavano un piccolo margine positivo, a fronte di un calo generalizzato -, Volkswagen sta approntando un piano di severi tagli, probabilmente anche riducendo l’investimento sulle full electric della serie ID, perfezionando piuttosto la diffusione dei modelli ibridi, anche con la nuova Golf, che al momento non sembra, con le prenotazioni, riscuotere quel successo immediato che ci si aspettava.

Ora, come riferisce MF citando il quotidiano tedesco Handelsblatt, il Gruppo intende ridurre del 10% gli stipendi dei dipendenti - quasi 700mila in tutto il mondo -, bloccando anche gli aumenti salariali previsti da contratto per un periodo di due anni, nonché i bonus dei dirigenti, ceo Oliver Blume compreso. Il tutto, unito a una serie di riduzioni del personale - peraltro già cominciata nel settore amministrativo - tramite prepensionamenti e incentivi alle dimissioni (proprio come Stellantis). Nelle fabbriche tedesche sono già in corso incontri e colloqui - sia collettivi sia individuali - del management per illustrare la situazione. Il sindacato Ig Metall, che riunisce il settore automotive, ha indetto il primo sciopero, con lo stop di un’ora in tutti gli stabilimenti e accusando il management della «mancanza di un vero piano industriale».

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.