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L'appello dei lavoratori
28 Ottobre 2024 - 13:10
Il personale scolastico chiede di essere ascoltato - foto di scena
Giovedì 31 ottobre, la FLC CGIL e Cobas Scuola Sicilia, hanno indetto uno sciopero generale che coinvolgerà il personale di istruzione e di ricerca con manifestazioni, presidi e flash mob in oltre 40 città italiane.
La richiesta è chiara: modificare la legge di bilancio 2025, che secondo il sindacato rappresenta un disinvestimento nel settore della conoscenza, prevedendo un taglio del 5%.
Un taglio che ha fatto discutere: prevede, infatti, una riduzione del numero di posti nella dotazione organica complessiva del mondo accademico. Questo significa meno personale docente e meno personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA). La decisione che ha sollevato un coro di critiche e preoccupazioni tra gli addetti ai lavori e non solo. Il Ministero guidato da Valditara ha cercato di rassicurare, definendo questi tagli come temporanei. Tuttavia, le rassicurazioni ministeriali sembrano in contrasto con quanto scritto nero su bianco nella manovra del governo.
La risposta del mondo accademico non si è fatta attendere. Il sindacato ha preso l'iniziativa proclamando lo sciopero e organizzando una serie di eventi per sensibilizzare l'opinione pubblica e fare pressione sul governo. La mobilitazione del 31 ottobre non sarà solo una protesta, ma un'occasione per riflettere su quale direzione vogliamo dare al nostro sistema educativo.
Al centro della protesta due temi cruciali: l'aumento salariari e la lotta al precariato. Come si legge nella nota ufficiale della protesta, si lotta «per un contratto giusto e una stabilità lavorativa».
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