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SANITA'
29 Ottobre 2024 - 18:35
Ogni anno, in Italia, circa 120mila persone vengono colpite da ictus cerebrale. Tra loro, 45mila sviluppano conseguenze gravi come la spasticità, una condizione invalidante che causa contrazioni muscolari e rende difficili anche i movimenti quotidiani. Tuttavia, meno del 30% degli italiani è in grado di riconoscere i segni di un ictus, riducendo così le possibilità di un intervento rapido e di successo.
In occasione della Giornata mondiale dell’ictus, che ricorre il 29 ottobre, l’Italian Stroke Association (ISA-AII) ha redatto un Piano d’azione contro l’ictus per l’Italia. Questo documento, che sarà consegnato alle istituzioni nei prossimi giorni, punta a migliorare la gestione dell’ictus a livello nazionale. «Il numero di persone colpite è elevato e, secondo le stime, potrebbe aumentare del 26% nei prossimi anni, con costi sanitari già molto alti in Europa, pari a circa 60 miliardi di euro», afferma Mauro Silvestrini, presidente di ISA-AII.
La spasticità colpisce fino al 38% dei sopravvissuti a un anno dall’episodio, ma solo il 18% riceve una diagnosi, e appena 5mila pazienti ricevono cure adeguate. Uno studio di Elma Research e Ipsen sottolinea l’urgenza di migliorare il trattamento e l’accesso alle cure per chi affronta le conseguenze dell’ictus. I tempi di intervento, come ricorda l’Associazione per la lotta all’ictus cerebrale (A.L.I.Ce. Italia), sono fondamentali: prima si agisce, più cellule cerebrali si possono salvare, riducendo disabilità e migliorando la qualità della vita post-ictus.
L’accesso rapido alle cure non è garantito in tutta Italia, con forti disparità tra Nord, Centro e Sud. Solo il 24% delle Stroke Unit, unità di cura specializzate, si trova nel Sud Italia, mentre il 50% è al Nord. «È essenziale garantire una presa in carico rapida e una riabilitazione completa su tutto il territorio italiano», aggiunge Silvestrini, sottolineando come la qualità dei servizi dipenda ancora molto dalla regione in cui si vive.
La prevenzione dell’ictus si concentra sempre più sulla salute cardiovascolare, come raccomandato anche dalle nuove linee guida dell’American Stroke Association. Otto sono le indicazioni chiave: adottare una dieta sana, praticare regolare attività fisica (150 minuti di attività moderata o 75 minuti intensa alla settimana), smettere di fumare, dormire a sufficienza, monitorare il peso e controllare pressione sanguigna, colesterolo e glicemia. La dieta mediterranea, con i suoi benefici dimostrati, gioca un ruolo cruciale nella riduzione del rischio cardiovascolare e, quindi, di ictus.
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