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La lenta ma inesorabile trasformazione della metropolitana di Torino in Squid Game

La vostra vita non è in pericolo, però i percorsi ad ostacoli non mancano

La lenta ma inesorabile trasformazione della metropolitana di Torino in Squid Game

"Il servizio è temporaneamente sospeso, ci scusiamo per il disagio."

E da qui parte il nostro Squid Game quotidiano: aspettare che la metro si sblocchi, rischiando di arrivare in ritardo, o affrontare la situazione a testa alta e imboccare le scale mobili (rotte) per cercare di prendere al volo il primo bus sostitutivo, con quella amara sensazione che, appena metteremo piede fuori, la metro sarà finalmente ripartita?

Questa mattina, 7 novembre, l'ennesimo blocco della metropolitana ha colto impreparati centinaia di pendolari torinesi, gettando la giornata nel caos già dalle prime ore del mattino. Bloccati alla stazione Bengasi (il blocco è avvenuto anche in altre stazioni), i cittadini si sono ritrovati intrappolati, come al solito, in una sorta di escape room urbana, dove ogni mattina devono risolvere “enigmi” imprevisti per poter raggiungere il lavoro, la scuola o i propri impegni. Anche oggi, chi viaggiava verso il centro città ha trovato porte chiuse e percorsi interrotti, mentre il tempo scorreva, inesorabile. 

Come se fosse diventata una tradizione, l’ennesimo stop della metro ha colpito chi ogni giorno conta sul trasporto pubblico per raggiungere il lavoro e la scuola. Abbiamo ricevuto decine di segnalazioni da cittadini indignati: "Come ci arriviamo al lavoro ora?" ci scrive Youssef, mentre Roberta ci dice di averne abbastanza: "Ogni giorno un problema diverso, è frustrante".

Nonostante una chiusura prolungata durante il mese di agosto e lavori di manutenzione che ormai sembrano una presenza fissa, la linea 1 (pensate quando ci sarà la linea 2) ricorda un caricabatterie ormai difettoso: avete presente quando il vostro caricatore ricarica il telefono solo in una determinata posizione e se lo spostate non va più? Ecco, questa sembra essere la metro. Che proprio come il caricabatterie "andato", ti lascia nel momento clou della giornata, quando c’è la maggiore affluenza.

Gtt, qualche giorno fa, aveva annunciato l'inizio dei lavori di manutenzione dal 6 al 30 novembre su alcune stazioni della linea metropolitana, con l’obiettivo dichiarato di risolvere i disservizi. Tuttavia, i blocchi e le sospensioni si susseguono ormai da settembre, rendendo i miglioramenti promessi una lontana illusione per chi ogni mattina sperimenta ritardi, attese infinite e il rischio di non arrivare in orario.

Questo ciclo infinito di disservizi solleva domande cruciali per una città che punta su un trasporto pubblico affidabile e sostenibile: cosa stanno realmente facendo i gestori per garantire la sicurezza e la regolarità del servizio? Quando potranno i torinesi smettere di vivere l'incubo quotidiano di una metro che si ferma nel mezzo di ogni viaggio?

E non è finita qui: domani, venerdì 8 novembre, è previsto uno sciopero, aggiungendo ulteriore pressione a un sistema che già oggi lascia troppo a desiderare.

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