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Alta tensione

Torino, i (soliti) studenti Pro Pal occupano la sede di Leonardo

Blitz degli attivisti con fumogeni, bandiere e scritte a vernice rossa

Torino, i (soliti) studenti Pro Pal occupano la sede di Leonardo

Blitz degli attivisti pro Hamas contro Leonardo: stamattina un gruppo di manifestanti Pro Pal ha “bloccato” la sede di corso Francia della società partecipata dal Ministero della Difesa. A colpi di fumogeni, bandiere e striscioni, gli attivisti - indisturbati - sostengono di aver voluto colpire la società per via delle forniture ai velivoli di addestramento dell’aeronautica israeliana. I manifestanti, della stessa fazione che nei mesi scorsi aveva occupato Palazzo Nuovo, sono saliti sul tetto esponendo la bandiera palestinese e sono entrati in un ampio atrio dello stabilimento della Divisione Velivoli. Scritte con la vernice rossa sono state tracciate sotto l’insegna dell’azienda.

Poi la polizia è intervenuta ed è riuscita a sgomberare i manifestanti. Nelle ore successive gli agenti hanno presidiato gli ingressi per scongiurare nuove occupazioni. E intanto la Digos della questura ha identificato trenta attivisti, tra cui alcuni militanti del centro sociale Askatasuna. «Questo ennesimo episodio di violenza ci dimostra, ancora una volta, il vero volto dei militanti Pro Palestina, sempre supportati ed incoraggiati dall’estrema sinistra ai vari livelli istituzionali, a partire da Torino» attacca Giovanni Crosetto, europarlamentare e capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia. Il quale ha poi chiamato i manifestanti «pericolosi sovversivi», parole simili a quelle usate dal ministro della Difesa: «Queste persone vanno trattate per ciò che sono, pericolosi eversivi, e non vezzeggiati come a Bologna - scrive Guido Crosetto su X - I delinquenti non hanno colore politico, sono delinquenti e basta».


Quanto al «sostegno al genocidio» che urlano gli attivisti, c’erano già state polemiche ed era stata la stessa Leonardo a precisare che le sue forniture riguardano «assistenza tecnica da remoto, senza presenza di personale nel Paese, riparazione materiali e fornitura ricambi» per velivoli addestratori M-346 Alenia Aermacchi, consegnati a Tel Aviv oltre 10 anni fa. A quanto risulta, il valore complessivo della commessa - precedente al 7 ottobre 2023 - si aggira sui 7 milioni di euro. Ma, particolare che gli attivisti sembrano ignorare, gli aerei M-346 sono velivoli da addestramento, non sono impiegati in ambito bellico e sono privi di armamenti. Dopo il 7 ottobre, come riporta MF, il ministro degli Esteri Antonio Tajani confermava che «non sono state concesse nuove autorizzazioni a esportare armi verso Israele e la sospensione prosegue tuttora».

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