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La battaglia per l'eredità
16 Novembre 2024 - 08:30
C’è un clamoroso retroscena, nell’Eredità Agnelli. E lo rivela l’avvocato di John Elkann, rompendo il silenzio sull’inchiesta giudiziaria che vede John Elkann, assieme ai fratelli Lapo e Ginevra, indagati per truffa ai danni dello Stato. Una inchiesta legata alla residenza svizzera di Donna Marella, vedova dell’Avvocato Gianni Agnelli, e a tesoro che sarebbe stato occultato all’estero.
A parlare è uno degli avvocati del legal team di John Elkann, Paolo Siniscalchi, intervistato da Maria Laura Cruciani per Far West, la trasmissione di approfondimento giornalistico, condotta da Salvo Sottile, andata in onda ieri sera, su Rai3 alle 21.15, con una robusta parte dedicata proprio all’Eredità Agnelli e a John Elkann. Una trasmissione alla quale, in parte, abbiamo potuto contribuire anche noi di TorinoCronaca (potete rivederla su RaiPlay).
Si parte dal recente sequestro per 74 milioni di euro operata dalla Procura nei confronti dei tre Elkann. «Un problema superato» dice l’avvocato, basato su «una garanzia» data da Elkann in persona. E si tratterebbe di «un pacchetto azionario».
John Elkann, dunque, ha dato in garanzia le azioni di Stellantis (o di Exor?) alla Procura? Di più non viene rivelato.
L’avvocato Siniscalchi parla della residenza di Donna Marella, che per quanto sposata con Gianni Agnelli (che manteneva la residenza a Villa Frescot a Torino), era residente in Svizzera fin dagli anni ’70. E il suo testamento, quello che le consentì di passare i suoi beni direttamente ai nipoti John, Lapo e Ginevra e non alla figlia Margherita (che comunque, anni prima, aveva firmato sua sponte la rinuncia all’eredità paterna in cambio di 1 miliardo e 300 mila euro circa, oltre alle dimore di famiglia), era redatto secondo la legge elvetica.
Ma Margherita obietta che la madre, in realtà, viveva a Torino dieci mesi all’anno, dunque in Svizzera stava molto meno del tempo necessario per il mantenimento del permesso di residenza e dello status. Sono state fornite prove basate sul suo passaporto, sui voli dell’elicottero di Fca, su testimonianze di personale di servizio e persino dei medici che l’avevano in cura negli ultimi anni, compresi alcuni specialisti delle Molinette.
Di fatto, l’avvocato Siniscalchi sembra confermare che Marella passasse molto tempo a Torino: «Era molto malata e le sue condizioni di salute hanno sicuramente influito sulla capacità di spostamento. Non mi sembrerebbe giusto che una persona che ha degli impedimenti a muoversi da un punto di vista giuridico debba essere obbligata a spostare la sua residenza e modificare le abitudini di vita».
Quanto ai temi caldi dell’eredità, soprattutto quel capitale vicino al miliardo di euro che sarebbe stato rintracciato in trust domiciliati alle Bahamas, Siniscalchi dice che «non c’è nessun patrimonio occulto dei fratelli Elkann all’estero. Il patrimonio estero di Marella Agnelli è stato ricostruito dal pubblico ministero grazie alle dichiarazioni dei redditi che sono state presentate in Italia dei fratelli Elkann».
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