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SANITA' E NOVITA'

Sanità 2.0: ecco tutte le novità del Piemonte

Dalla telemedicina alle specializzazioni, 4,5miliardi per la salute dei piemontesi

Sanità 2.0: ecco tutte le novità del Piemonte

FEDERICO RIBOLDI

lI Piemonte sta cambiando. E lo fa a passo spedito, guidato dalla promessa di una sanità digitale che, tra portali, applicazioni e telemedicina, sembra destinata a rivoluzionare l'intero sistema sanitario. Lo ha illustrato al dettaglio Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità, che ieri, durante la conferenza “Sanità e comunità locali” organizzata da CittadinanzAttiva, dove al tavolo si sono seduti diversi esponenti del panorama sanitario piemontese, tra cui Carlo Picco, direttore generale dell’Asl di Torino e Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici. Riboldi ha dipinto un quadro luminoso della sanità che ci attende nei prossimi 2 anni: la “Sanità 2.0” piemontese ha un piano da 4,5 miliardi di euro, con 11 nuovi ospedali, 91 case di comunità, 30 ospedali di comunità e ben 43 centrali operative territoriali. Il cuore di questa trasformazione riguarda senza dubbio il nuovo Centro Unico Prenotazioni (CUP), che promette di rivoluzionare l’intero sistema. L'intelligenza artificiale al servizio dei pazienti, capace di separare richieste urgenti e croniche, smistando con precisione ogni singola prenotazione. Finalmente, sembra, la sanità sarà più efficiente, più rapida, senza lunghe attese al telefono o code agli sportelli. Ma è davvero così? Il sistema ha tutte le carte in regola per ottimizzare il servizio, ma c'è una domanda che risuona inevitabilmente: chi sarà escluso da questo nuovo sistema?


Riboldi rassicura: “Non eliminare gli sportelli, dare libertà di scelta”. E quindi, sì, i pazienti potranno telefonare, recarsi di persona o utilizzare l’app o il portale online. La promessa di un’app “semplice e intuitiva per tutti, inclusi gli anziani” come la definisce Riboldi è una mossa coraggiosa, ma rimane da vedere se riuscirà davvero a raggiungere chi, ogni giorno, lotta con la tecnologia, non avendone mai fatto un uso quotidiano. 200 professionisti formati sostituiranno i vecchi operatori telefonici. E se, come sostiene Riboldi, “nessuno verrà escluso”, la realtà quotidiana ci dice che non sempre le soluzioni per la digitalizzazione sono universali.


Se il digitale è la stella polare della sanità che verrà, c'è anche una questione di mobilità: gli ospedali saranno distinti per specializzazioni, e ciò significherà che i pazienti più fragili, o più lontani, dovranno viaggiare per ricevere le cure di cui hanno bisogno. “Ma c’è da temere, perché entra in gioco il Corpo Logistico Piemontese, un’iniziativa in cui ex lavoratori e volontari, over 65 anni e non più idonei a guidare le ambulanze, si offriranno per accompagnare i pazienti che non possono spostarsi autonomamente” precisa l’assessore. Non mancano, poi, i riferimenti alla comunicazione. Riboldi ha parlato di un nuovo modo di fare prevenzione, “Parleremo sui social, utilizzando influencer per sensibilizzare i più giovani”. Tra i tanti dubbiosi sul futuro c’è Rodolfo Orazzietti di CittadinanzAttiva: “Vedo il bicchiere mezzo vuoto. I fascicoli sanitari elettronici sono utilizzati ancora troppo poco anche dai professionisti e non solo dagli utenti”.

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