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Un vero rebus

Da tempio del rock a simbolo di abbandono, per il Palastampa non c'è nessun progetto

Inaugurato nel 1994 e chiuso nel 2011, l’ex Mazda Palace è oggi un simbolo di degrado

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Da tempio del rock a simbolo di abbandono, per il Palastampa non c'è nessun progetto

Inaugurato il 22 ottobre 1994 in occasione del concerto di Adriano Celentano, dopo quindici anni vissuti letteralmente sulla cresta dell’onda il PalaStampa delle Vallette (conosciuto anche come Mazda Palace) ha chiuso definitivamente i battenti nel 2011. Da allora la struttura, nata come tempio del rock, è rimasta nell’abbandono e ancora oggi non sembra esserci traccia alcuna di progetti di riqualificazione.

Lo ha ribadito in Sala Rossa, la vicesindaca della Città di Torino, Michela Favaro, che ha anche negato contenziosi in corso tra il Comune stesso e la Divier Togni, la società che ha avuto in concessione il vecchio Palastampa fino al 1990 (previa cessione del contratto a “Ggm”, subentrata nella concessione, che ha ancora la piena disponibilità dell’area).

Al contrario - unica certezza - i terreni adiacenti al palazzetto sono stati acquistati dalla Juventus che proprio in quell’area ha dato vita alla propria “cittadella”, con tanto di ristrutturazione della cascina Continassa, che ospita la sede e gli uffici della società bianconera, oltre alla nascita del nuovo centro sportivo della prima squadra e del J|Hotel. «Al momento, però - ha precisato Favaro -, non sono stati resi noti altri scenari». Facendo riferimento alla possibilità di rilevare (da parte della Juve) anche il palazzetto dimenticato di corso Ferrara.

«Il futuro del Palastampa rimane un rebus - così il consigliere di Torino Bellissima, Pierlucio Firrao, autore dell’interpellanza -. Nessuna progettualità ad ora pervenuta e un immobile ormai lasciato in balia degli eventi, un’altra ennesima testimonianza di una città che vive di fasti del passato e abbandono odierno».

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