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Tra ritardi & cancellazioni

Pendolari in rivolta: «Adesso basta», la protesta dei sindaci sulla linea Torino-Savona

I primi cittadini delle città dei comuni interessati in prima linea contro i disservizi ferroviari

Pendolari in rivolta: la protesta dei sindaci sulla linea Torino-Savona

Persone che aspettano il treno in ritardo - foto di scena

Ogni mattina, tantissimi pendolari si trova a fare i conti con i continui disservizi della linea ferroviaria Torino-Savona, un'odissea di ritardi e disagi. È una situazione che ha superato il limite della tolleranza, tanto da spingere i sindaci dei comuni interessati a scendere in campo con una protesta simbolica ma significativa.

«Adesso basta». 
È con queste parole che i sindaci dei paesi lungo la linea Torino-Savona hanno deciso di farsi portavoce del malcontento dei loro concittadini. Luca Robaldo, presidente della provincia e sindaco di Mondovì, insieme a Fabio Mottinelli, sindaco di Ceva, ha convocato una riunione straordinaria con i colleghi Valerio Oderda (Racconigi), Davide Sannazzaro (Cavallermaggiore), Antonello Portera (Savigliano), Dario Tallone (Fossano), Ernesta Zucco (Trinità), Marco Bailo (Magliano Alpi), Daniele Aimone (San Michele Mondovì), Emanuele Rizzo (Lesegno), Andrea Mozzone (Sale Langhe) e Giuseppe Zarcone (commissario prefettizio a Saliceto).

L'obiettivo? Organizzare un'azione dimostrativa per portare all'attenzione delle autorità competenti i disservizi che affliggono quotidianamente i pendolari. Un problema purtroppo ben conosciuto anche alle Unioni Montane di Valle Susa. 



Mercoledì mattina, 4 dicembre, nella fascia oraria compresa tra le 6.30 e le 7.30, i sindaci si presenteranno nelle stazioni dei loro comuni per raccogliere le testimonianze dei viaggiatori e manifestare la loro solidarietà.
«Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle persone che vivono questa situazione di oggettiva difficoltà per la loro vita quotidiana e lavorativa», hanno dichiarato Mottinelli e Robaldo. La loro presenza è un segnale chiaro e preciso di protesta, un appello affinché vengano presi provvedimenti tempestivi per risolvere il problema.


Tra le richieste avanzate dai sindaci, quella di Andrea Mozzone, primo cittadino di Sale Langhe, è particolarmente significativa: «Chiediamo che almeno la sala d'attesa della stazione venga tenuta aperta al pubblico. Gli studenti e i pendolari che arrivano al mattino trovano la porta sbarrata e sono costretti a rimanere al freddo». Una richiesta semplice, ma che evidenzia quanto i disservizi ferroviari incidano sulla qualità della vita dei cittadini.
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