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I SINDACATI

Un dossier per la ripresa di Torino: la proposta della Cisl Torino

Lo Bianco: "Sociologi, storici, economisti, fondazioni, istituzioni per discutere del futuro della città"

Domenico Lo Bianco

Domenico Lo Bianco

«Stiamo lavorando come Cisl di Torino per affrontare la metamorfosi e i grandi cambiamenti del nostro territorio: dal declino industriale alla questione della demografia, passando dai cambiamenti climatici e l'aumento delle disuguaglianze di genere e l'accesso alla sanità pubblica» fa sapere il segretario generale Cisl Torino-Canavese Domenico Lo Bianco, all'indomani dello sciopero generale che ha visto scendere in piazza solo Cgil e Uil. «E' un percorso che stiamo portando avanti attraverso dei focus e intervistando gli stakeholder, sociologi, storici, economisti, fondazioni, istituzioni» prosegue. Il frutto di questo lavoro verrà racchiuso in un dossier che la Cisl di Torino porterà al congresso che si tratterà il 3-4 aprile 2025. «Vogliamo consegnare al congresso e ai decisori politici, un documento di proposta per la ripresa e la ripartenza del nostro territorio».

Al momento di dibattito saranno invitati anche i rappresentanti di Cgil e Uil, assicura Lo Bianco. «Ci sarà il sindaco di Torino Stefano Lo Russo - prosegue il segretario -. E poi ci saranno  tanti invitati alla tavola rotonda nella seconda giornata del nostro congresso dove faremo un approfondimento e consegneremo questo documento di proposta».

Lo sciopero generale
Rispetto allo sciopero Generale che ha visto scendere in piazza Cgil e Uil per il quarto anno consecutivo contro la manovra di governo Lo Bianco commenta: «Ritengo che lo sciopero generale non fosse giustificato, in virtù del contesto che sta vivendo oggi il nostro Paese».

Sulla stessa linea di pensiero anche il segretario nazionale della Cisl Sauro Rossi. «La Cisl ha ritenuto che i contenuti dell’attuale legge di bilancio in parte rispondessero alle esigenze che avevamo proposto come organizzazioni sindacali» spiega. «Mi riferisco, ad esempio, alla necessità di dare strutturalità agli interventi di alleggerimento del carico fiscale sui redditi da lavoro e anche sulle pensioni, di dare maggiore solidità agli interventi per la famiglia e di sostenere processi di rafforzamento delle reti di welfare - prosegue -. In questo senso: vediamo alcuni risultati tradotti nella legge di bilancio».

Alcune «lacune» tuttavia rimangono aggiunge Rossi. «Le principali riguardano investimenti che noi riteniamo necessari per favorire l’ammodernamento dei settori produttivi; poi c’è la necessità di reperire in prospettiva nuove risorse per sanità, superare i tagli della scuola, rafforzare la pubblica amministrazione. Ci sono degli aspetti da ricalibrare» ribadisce Rossi. «Tuttavia, le misure nel contesto che prevede una manovra di circa 30 miliardi che orienta quasi 18 miliardi sull’alleggerimento del carico fiscale ci hanno portato a ritenere che non fosse quello dello sciopero generale un atto fruttuoso».

«Oltre alla difesa dei provvedimenti positivi contenuti nella legge di Bilancio, frutto delle nostre rivendicazioni, noi continueremo a insistere con tutte le forze parlamentari e con il governo per correggere e migliorare il testo, guardando anche oltre la manovra». Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine del Consiglio generale della Cisl di Grosseto che ha rinnovato il proprio gruppo dirigente. «Bisogna tagliare le tasse al ceto medio riducendo la seconda aliquota Irpef ed alzando lo scaglione almeno a 60 mila euro destinando a ciò tutte le entrate del concordato preventivo, aumentare le pensioni minime, eliminare il taglio degli organici nella scuola e il blocco parziale del turnover nella Pa, nell'Università e nella ricerca; ripristinare le risorse del Fondo automotive e ristabilire le risorse per il Mezzogiorno dopo lo stop dell'Europa a decontribuzione». 

 

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