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LA COMMEMORAZIONE
06 Dicembre 2024 - 15:35
Commemorazione per il 17esimo anniversario della tragedia Thyssenkrupp.
A 17 anni dalla tragedia della Thyssenkrupp, per le famiglie delle sette vittime, Giuseppe Demasi, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone, Rocco Marzo, Angelo Laurino e Roberto Scola, poco è cambiato; non solo «giustizia non è stata fatta», ma ancora oggi si muore sul lavoro e l’ultimo esempio è l’incidente, avvenuto a Brandizzo, il 30 agosto 2023, nel corso del quale hanno perso la vita cinque lavoratori.
Venerdì 6 dicembre, 17esimo anniversario dell’incidente, al mausoleo in memoria della tragedia della Thyssenkrupp, erano presenti, per la città, l’assessora Chiara Foglietta, circondata dai parenti dei sette operai deceduti durante la tragedia del 6 dicembre 2007, insieme a Francesco Augusto Grassi, sindaco di Mappano, comune di residenza di alcuni dei lavoratori; presente anche il procuratore generale del Piemonte e della Valle d’Aosta, Lucia Musti, e tra il pubblico, l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino.
Laura Rodinò, in rappresentanza dei familiari delle vittime, ha sottolineato quanto tutti loro vivano ancora nell’angoscia e nel dolore, poiché, a 17 anni dalla tragedia, chi dovrebbe pagare per la perdita dei loro figli e fratelli, non ha ancora scontato la propria pena. La richiesta è sempre la stessa, «che chi ha sbagliato paghi pene severe – ha dichiarato Rodinò -, chi toglie la vita altrui, per logiche di profitto o altri motivi, deve andare in galera e scontare una giusta pena».
L’assessora Chiara Foglietta, nel corso del suo intervento, dopo aver ricordato le sette vittime, ha ricordato l’evento come «la tragedia di un’intera città, una ferita ancora aperta». Per l’assessora, ciò che è successo quella notte non deve essere dimenticato e la memoria va costantemente alimentata anno dopo anno, in modo che eventi simili non debbano ripetersi. «I morti sul lavoro continuano ad esserci – ha sottolineato Foglietta – e la strada da fare è ancora tanta e, spesso, troppa. Si legge ancora di resoconti di disattenzione, regole non rispettate, denaro e soprattutto tempi risparmiati. Il lavoro continua a perdere, giorno dopo giorno e ora dopo ora, la dignità che dovrebbe avere».
Anche la procuratrice generale Lucia Mussi è intervenuta, condividendo il dolore con i parenti delle vittime e rassicurandoli sulle misure nei confronti dei due cittadini tedeschi incriminati della morte dei sette operai, per i quali le pene sarebbero in corso di esecuzione.
In seguito, sono intervenuti i parenti delle vittime della strage di Viareggio del giugno 2009, accomunati dal dolore e dalla vicinanza con i parenti delle vittime Thyssenkrupp, in quanto anche fra i responsabili della morte dei loro parenti figurano dei condannati tedeschi, che, ad oggi, sono ancora liberi.
Antonio Boccuzzi, sopravvissuto alla tragedia, ha dichiarato: «Il tempo si è fermato a 17 anni fa, il ricordo è forte e indelebile. Vogliamo una giustizia piena, che sembra non arrivare mai: ci auguriamo che chi ha tolto così tanto a queste famiglie paghi la giusta pena. Ormai sono 17 i natali che non si riescono più a festeggiare perché mancano gli affetti più stretti».
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