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L'ASSEMBLEA

Mirafiori è allo stremo: 35mila licenziamenti solo tra i metalmeccanici

Nel mirino la buona uscita di Tavares giudicata “immorale”. In arrivo nei primi mesi del 2025 gli aiuti della Regione

L'assemblea

L'assemblea dei delegati metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr).

Da un lato, c’è la consapevolezza che negli ultimi sedici anni siano stati licenziati 35mila metalmeccanici tra Torino e provincia. «L’equivalente di una città grande come Pinerolo» sottolineano i rappresentanti dei lavoratori. Dall’altro, la prospettiva che, nel 2025, Mirafiori entrerà nel suo 18esimo anno consecutivo di cassa integrazione. Sulla sfondo poi, le dimissioni dell’ad Carlos Tavares, quella buonuscita milionaria bollata come “immorale” dai lavoratori (e dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo) e il nuovo rifiuto da parte di John Elkann a presentarsi in Parlamento.


“Il rilancio di Torino parte da Mirafiori”. Parla chiaro, lo striscione posto ai piedi del palco del Santo Volto in occasione dell’assemblea dei delegati metalmeccanici (Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcfr). «Crediamo che Torino possa uscire da questa crisi grazie alla competenza dei lavoratori» commenta il segretario generale Fiom Cgil Torino, Edi Lazzi, il primo a prendere la parola durante la tavola rotonda organizzata dai sindacati. «Ma non possiamo concentrare tutte le nostre valutazioni unicamente su Tavares» avverte Rocco Cutrì, segretario generale Fim Cisl Torino. «Quello che stiamo vivendo, è il fallimento del piano del 2030 che ha puntato tutte le risorse sull’elettrico - prosegue -. Non possiamo permetterci un approccio sentimentale sulla vicenda. Da sindacato abbiamo bisogno di pragmatismo e chiediamo tempi brevissimi per l’individuazione di un nuovo e un nuovo piano industriale».

Anche l’ex sindaca di Torino, l’onorevole Chiara Appendino (M5s) sottolinea come «il problema non sia solo Tavares. Lui è stato boia di una condanna a morte decisa altrove». È dell’avviso che la crisi di Mirafiori affondi le sue radici ben prima nel tempo anche Mary Epifania, lavoratrice delle carrozzerie di Mirafiori. «Viviamo in questa condizione da almeno 17 anni. Stiamo assistendo alla morte lenta dello stabilimento senza che nessuno faccia nulla per salvarlo» spiega e poi si rivolge sprezzante al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, seduto in prima fila.

Qualche posto più in là, c’è il vicepresidente della Regione Elena Chiorino che assicura che la misura di sostegno al reddito (10 milioni di euro) prevista dalla Regione sarà pronta per i primi mesi del nuovo anno. «È una situazione particolarmente delicata ed era doveroso esserci per mostrare vicinanza ai lavoratori e per individuare le strategie migliori da mettere in atto» commenta Chiorino.

«Stiamo strutturando una misura di supporto alla cassa integrazione, strettamente agganciata alla formazione, con l’obiettivo chiaro di riuscire a garantire ai lavoratori quelle competenze che possano servire sia per fare uno switch in caso di crisi aziendale, ma anche per cercare di prevenire le crisi aziendali stesse» spiega il vicepresidente con delega al Lavoro.

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