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(IN)SICUREZZA & DEGRADO

Fuochi e disperazione: Barriera di Milano ostaggio del degrado

Tra accampamenti improvvisati, fiamme accese senza controllo e condizioni di vita estreme

Fuochi e disperazione: Barriera di Milano ostaggio del degrado

Tra accampamenti improvvisati, fuochi accesi senza controllo e condizioni di vita estreme

Sabato mattina, piazza Respighi, i pompieri sono chiamati a spegnere un fuoco. Erano stati lì poche ore prima, nella nottata, perchè un uomo che ormai conoscono tutti nel rione, aveva acceso una fiamma.

Dorme dove capita, spostandosi tra piazze e rioni come un fantasma invisibile in una città che sembra averlo dimenticato. Il suo rifugio è la strada, la stessa strada che di notte diventa il suo letto e di giorno il suo palcoscenico di miseria. Con il freddo, la sera accende un fuoco. E ieri, come ogni sera, ha trovato il suo angolo in una piazzetta di un benzinaio in piazza Respighi, a pochi passi da abitazioni e negozi. Un fuoco che ha fatto scattare l’allarme: residenti preoccupati, chiamate ai pompieri, l’ennesima emergenza che la città non sembra riuscire a fronteggiare.

Secondo alcune testimonianze, l'uomo è uno dei rom che sono stati sgomberati quando è stato chiuso il campo nomadi, nel periodo della giunta Appendino.

"Siamo stanchi, è insostenibile", afferma con tono esasperato Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia della Circoscrizione 6, visibilmente sconvolta dalla situazione."Forze dell'ordine intervengono puntuali, lo mandano via ma lui, semplicemente, si sposta". L’uomo che da settimane appare in video e fotografie, accampato nei giardini di Barriera, sul ciglio della strada, sta trasformando i luoghi della vita quotidiana in zone di degrado. Dorme in mezzo alla strada, espletando i suoi bisogni senza vergogna, poi con le sue stesse mani si pulisce e  ripulisce l’area. Una scena che potrebbe suscitare compassione, ma che in realtà grida una sola verità: quel corpo, quel volto, quella sofferenza, non appartengono solo a lui. Sono il segno di una città che, troppo spesso, si gira dall’altra parte.

"E’ una persona, e non può essere lasciato in quella condizione", ripete la Marino. Ma non è solo questo. La situazione sta degenerando. Le fiamme, accese senza nessun controllo, mettono a rischio la sicurezza di chi vive nei paraggi. "Non è nemmeno giusto permettere che accenda fuochi liberi vicino alle case. Prima o poi succederà qualcosa a lui, e a chi vive attorno", lancia l'allarme la capogruppo.

VERANGELA MARINO

Ma i problemi di Barriera non si fermano qui. Le segnalazioni, che si rincorrono da mesi, raccontano di accampamenti improvvisati non solo di questo uomo, ma di una vera e propria invasione di roulotte e camper che da settimane stazionano in piazza Sofia e davanti alle case popolari di via Bologna. E non si parla solo di nomadi, ma di un intero mondo di persone che vive ai margini, spesso in condizioni che nemmeno la cronaca riesce a restituire completamente.


A Barriera di Milano, la situazione è ormai al limite, e oggi si tiene un incontro sulla sicurezza, con i residenti che chiedono a gran voce che qualcosa venga fatto. E ancora spaccate di vetri di auto, tentativi di occupazione delle case popolari, immondizia e degrado sparso. La televisione, con i servizi di "Fuori dal coro" e "Dritto e rovescio", ha alzato il velo su una realtà che, al di là dei titoli, resta tragicamente immutata.

Immagini di strade sporche, fiamme accese nel cuore della notte, volti stanchi di chi cerca di resistere e di chi, invece, è ormai rassegnato, continuano a giungere in redazione. La denuncia della capogruppo è netta: "Non si può vivere in queste condizioni".

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