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LA NOTIZIA
11 Dicembre 2024 - 11:53
A Torino riapre le sue porte Casa Rifugio Mariposas, un luogo sicuro creato per offrire protezione e supporto a donne vittime di violenza. La struttura, che rimane ubicata in una sede segreta, è ora sotto la gestione del Comune di Torino e riprende le sue attività dopo una pausa legata all’emergenza sanitaria del Covid-19. Il progetto, che si inserisce all’interno della rete di servizi offerti dal Centro Antiviolenza di corso Unione Sovietica, è stato presentato ufficialmente in un incontro presso la sede di questo centro, che si trova negli spazi un tempo occupati dall’istituto dei “Poveri Vecchi”.
Casa Rifugio Mariposas ospiterà fino a dieci donne, offrendo loro un percorso di accoglienza che ha una durata di sei mesi, rinnovabili, e sarà destinato a coloro che si rivolgono ai servizi Pris (Pronto Intervento Sociale). Questo progetto di accoglienza di primo livello rappresenta un'importante risorsa per chi si trova in situazioni di grave vulnerabilità.
Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche Sociali, Diritti e Pari Opportunità del Comune di Torino, ha sottolineato l’importanza del progetto: “È compito della nostra società proteggere le donne vittima di violenza. Il servizio si era interrotto con il periodo del Covid, ma ora vogliamo riprendere questa storia con una forma nuova. È stato un impegno che avevamo preso fin da subito e che siamo riusciti a realizzare”. Una nuova opportunità per aiutare le donne a ricostruire una vita lontano dalla violenza.
Il progetto ha trovato sostegno nella Fondazione Compagnia di San Paolo e viene realizzato dall'Associazione Fermata d'Autobus Onlus in partnership con altre realtà locali, tra cui la Cooperativa Sociale I Diritti di Emma, l'Associazione Culturale Gli Acrobati, e Forme in Bilico APS. Insieme, hanno dato vita al progetto “Luna Nuova”, che punta sull’arte come strumento terapeutico per esprimere e affrontare le sofferenze delle donne coinvolte, avviando così un percorso di ripartenza. La casa rifugio si rivolge a donne che, oltre ad essere vittime di violenza, portano con sé altre fragilità, come problemi psichici o dipendenze. Come ha spiegato Rosatelli, “Per loro serve un cammino particolarmente appropriato. È una battaglia di civiltà che va combattuta da tutti noi: non ci fermeremo qui, anche perché servono risposte sempre nuove e innovative, nell'interesse di tutta la società”.
I dati degli ultimi anni mostrano come il fenomeno della violenza contro le donne non stia diminuendo. Nel 2023, il Centro Antiviolenza ha accolto 815 contatti, tra cui 103 accessi complessi e 217 nuove prese in carico. Di queste, 92 donne avevano figli minorenni. Non solo il numero di donne che si rivolgono ai centri di supporto è in aumento, ma anche la gravità delle violenze subite. Nel 2023, le violenze psicologiche sono state 106, quelle fisiche 157, mentre 31 donne hanno denunciato abusi sessuali e 30 episodi di violenza legati allo stalking. Inoltre, la violenza economica è stata una forma molto diffusa di abuso. L'età delle donne coinvolte varia notevolmente, con casi che spaziano dai 19 ai 79 anni. La situazione sembra peggiorare: nei primi mesi del 2024, il Centro ha già registrato 270 nuove prese in carico e oltre 1000 contatti.
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