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IL REPORT

Aumentano i bambini stranieri nelle scuole piemontesi

Trend in crescita anche negli Atenei. A Torino «la presenza straniera più elevata negli ultimi otto anni»

 I dati dell’Osservatorio in merito alla scuola

I dati dell’Osservatorio interistituzionale sulle persone straniere

Sono 68.354 (quasi il 15% del totale) i bambini stranieri che, nell’anno scolastico 2023/24, hanno frequentato le scuole elementari e medie del Piemonte. Se ne contano 34,610 (il 14,4%) nell’area della Città metropolitana di Torino. Numeri alla mano, rispetto all’anno scolastico precedente si registra un aumento del 2,3% a livello regionale e del 2,5% sull’area della provincia.

In classe
«I dati rappresentati confermano la diminuzione degli alunni italiani, l’aumento di quelli stranieri nati all’estero e di quelli con cittadinanza non italiana nati in Italia» si legge nell’abstract del Rapporto 2023 dell’Osservatorio interistituzionale sulle persone straniere nella città Metropolitana di Torino, firmato dall’Ufficio scolastico regionale.

Il documento, presentato nell’aula magna della Cavallerizza Reale, si focalizza in particolar modo sulla popolazione giovanile con cittadinanza straniera, nel tentativo di disegnare un quadro che va dalla scuola dell’obbligo, passando per la formazione universitaria e i successivi risvolti occupazionali. «Il contributo delle giovani generazioni di migranti allo sviluppo sociale, culturale ed economico interroga le società ospitanti sui servizi da assicurare ai medesimi» commenta il prefetto Donato Giovanni Cafagna, in occasione della presentazione dei dati dello studio.



All’Università
L’incidenza degli studenti stranieri appare consistente anche rispetto agli iscritti negli atenei torinesi. Si tratta, in parte, di studenti di seconda generazione che hanno conseguito il diploma in Italia e vi risiedono e, in parte, di studenti internazionali, trasferitisi in Italia appositamente per iscriversi a un corso universitario. «Negli ultimi vent’anni il numero di studenti con cittadinanza straniera iscritti all’Università e al Politecnico di Torino sono passati complessivamente dall’1,7% degli iscritti nell’anno scolastico 2002/03 a quasi l’11% del 2023/24, un valore al di sopra della media nazionale, pari al 6%, e in linea con quella europea pari al 10%» si legge nel capitolo del report redatto dall’Osservatorio regionale per l’Università e per il diritto allo studio universitario.

All’Università di Torino gli stranieri sono internazionali nel 57% dei casi e seconde generazioni nel 43%. Al Politecnico la quota di internazionali è pari all’86% mentre quella di seconda generazione è del 14%. Dall’analisi del profilo degli universitari stranieri emerge poi che mediamente si immatricolano più tardi rispetto agli italiani, e prediligono corsi offerti in lingua inglese - soprattutto se internazionali - e hanno un backgroud socio-economico differente a seconda che si tratti di internazionali o seconde generazioni. Queste ultime provengono mediamente da famiglie più svantaggiate e solo nel 17% dei casi hanno un genitore laureato. Al contrario, tra chi arriva direttamente dall’estero per iscriversi all’università, nel 60% dei casi risultano avere almeno un genitore laureato e più del 50% proviene dalla classe media impiegatizia o autonoma. «L’obiettivo di questo studio è quello di far emergere le problematiche dei giovani stranieri, che non sono diverse dai giovani italiani» commenta il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna. «I problemi di chi ha 20 anni, per molti versi, sono i medesimi».



Stranieri a Torino
«Giunto quest’anno alla XXVI edizione, l’Osservatorio continua a essere uno strumento di analisi del fenomeno migratorio sul territorio e un’occasione di dialogo e scambio di esperienze» commenta il vice presidente della Città Metropolitana di Torino Jacopo Suppo, preoccupato di come la popolazione straniera piemontese «cresca meno che in passato e meno che altrove». In questo senso, guardando alla sola città di Torino, nel 2023 si contavano 135.753 residenti stranieri, dato in lieve incremento sull’anno precedente (+0,2%): la presenza più elevata negli ultimi otto anni. Il capoluogo vede un incremento di 2.569 abitanti (di cui 1.651 stranieri).

Il paese con il maggior numero di immigrati rimane la Romania, seguita da Marocco, Perù, Cina, Nigeria, Egitto, Albania, Filippine, Bangladesh e Iran. La fascia d’età più numerosa fra i cittadini stranieri si conferma quella fra i 35 e 139 anni. Cala invece il numero dei giovani stranieri under 29 che si attestano a poco meno di 80mila unità, delineando negli ultimi cinque anni una «cristallizzazione» e scendendo di due punti percentuali rispetto al 2019. «Fenomeno che potrebbe essere interpretato come la coda di una lunga fase congiunturale della stabilizzazione della popolazione straniera, ormai stanziatasi definitivamente nei Comuni della provincia» evidenziano dalla prefettura. «Torino è protagonista nell’accoglienza da sempre e il risultato dell’indagine dell’Osservatorio è fondamentale per indirizzare le politiche di governance della città» sottolinea anche l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Porcedda.

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