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IL REPORT
13 Dicembre 2024 - 09:27
Cresce il numero delle imprese straniere in città. Il focus di quest’anno dell’Osservatorio persone straniere mostra un quadro dettagliato sul tema dell’imprenditorialità giovanileì. Nella città metropolitana di Torino, a fine 2023, si contano 32.038 imprese di questo tipo, che in termini percentuali rappresentano il 5% della presenza in Italia e oltre il 61% di quella regionale. Numeri significativi che appaiono in crescita negli ultimi cinque anni. Solo nel corso del 2023, a Torino, la presenta di queste attività è cresciuta di oltre mille unità (segnando un +3,3%). L’aumento appare costante e progressivo: dal 2019 a oggi, la presenza di aziende straniere ha registrato una crescita del +20%.
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Questo tessuto di imprese è popolato da 42.265 posizioni rivestite da persone nate all’estero: si tratta di oltre il 60% degli imprenditori stranieri che risiedono in Piemonte e del 4,7% della presenza a livello nazionale. «È una presenza cresciuta del +2,9% nel corso dell’ultimo anno e del +16,2% guardando a cinque anni prima» si legge nel report presentato ieri mattina in Cavallerizza.
In questo contesto, le imprese condotte da giovani nati all’estero sono 5.617 (anno 2023), poco meno del 27% delle realtà “under 35” complessivamente insediate sul territorio della città metropolitana torinese. Sul totale delle imprese straniere del territorio, quelle giovanili rappresentano oggi il 17,5% ma, a differenza della tendenza di crescita complessiva della componente straniera, nel corso del tempo si è assistito ad un ridimensionamento del loro peso.
Ampliando lo sguardo sul mondo del lavoro, i dati dell’Osservatorio mostrano come, nel 2023, circa un quinto delle assunzioni (19,5%) ha riguardato la popolazione straniera. Su un totale di 405.952 avviamenti al lavoro, 19.218 sono stati rivolti a persone con cittadinanza non italiana, di cui 54.550 non comunitarie e 24.668 comunitarie. «Le persone straniere interessate da almeno un contratto di lavoro sono state lo scorso anno oltre 54 mila, in aumento di 2.711 unità rispetto al 2022». Il fatto che il totale delle assunzioni sia stato superiore al numero di lavoratori indica come spesso chi lavora stipula più contratti di lavoro di breve durata nell’arco dell’anno. La cittadinanza romena si conferma la più rappresentativa (oltre 22mila unità); le cittadinanze non comunitarie più numerose sono quelle marocchina (8.690), peruviana (5.264), nigeriana (4.666).
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