Cerca

IL CASO

Stati Generali della Sanità: «Serve un referendum e più chiarezza sui dati»

La proposta in occasione degli Stati Generali della Sanità. Airaudo: «Monitoriamo i progetti per i nuovi ospedali annunciati dalla Regione»

C’è anche la sanità che fa i miracoli

Referendum per la sanità piemontese

Un referendum regionale sul futuro della sanità piemontese. La proposta è emersa durante i lavori degli Stati Generali della Sanità a Torino, evento organizzato dal Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute e alle Cure. «Non è accettabile questo lento scivolamento verso la privatizzazione delle prestazioni» spiega il segretario regionale della Cgil Giorgio Airaudo, in conclusione dell’evento che ha visto alternarsi sul palco medici, rappresentati di associazioni e società civile. L’obiettivo è emerso con chiarezza fin dai primi interventi della mattina: «Preservare i principi fondativi del sistema sanitario nazionale contro derive privatistiche e di rilanciarne la capacità di accoglienza, di prevenzione e di cura».


Non è ancora stata definita la formulazione esatta del quesito referendario che - secondo la norma regionale - necessita di 600 firme per essere depositato. Dopodiché, spetterà all’ufficio di presidenza del consiglio regionale valutarne l’ammissibilità, per poi trasmetterlo a una apposita commissione di garanzia composta di magistrati ed ex consiglieri regionali. Solo a quel punto si potrà procedere con l’iter legislativo.


Nel frattempo, il Comitato per il Diritto alla Tutela della Salute si è concentrato sui progetti di realizzazione degli undici nuovi ospedali piemontesi. In particolare, sui dati forniti dall’assessorato regionale alla Sanità in relazione alle nuove strutture. «I costi di realizzazione indicati non sono chiari» evidenzia l’architetta Flavia Bianchi, in apertura dei lavori degli Stati Generali, parlando del rapporto tra risorse e posti letto e metri quadrati, ad esempio. «Vogliamo mettere in piedi un gruppo di monitoraggio composto da professionisti» avverte ancora Airaudo, «onde evitare un caso simile a quello del Parco della Salute» chiosa.

«È importante avere dei dati precisi per poter fare delle valutazioni» commenta anche il presidente dell’Ordine dei medici di Torino Guido Giustetto. «Vogliamo chiedere alla Regione che i presidenti degli Ordini siano coinvolti nella realizzazione del Piano Socio Sanitario» fa sapere ancora Giustetto.

Mentre il consigliere del Pd Daniele Valle punta il dito sul risorse per ridurre le liste d’attesa. «La regione ha avanzato oltre 3 mln di euro» denuncia. «Il Piano Operativo di Recupero adottato dal Piemonte ex lege 234/2021 porta la nostra regione tra quelle che hanno fatto più ricorso al privato convenzionato, destinando il 24% delle risorse totali» conclude Valle.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.