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LA STORIA

Torino, qui il caffè costa 80 centesimi: ecco il bar che (r)esiste da 150 anni

"Questo è il posto più bello del mondo"

Torino, qui il caffè costa 80 centesimi: ecco il bar che (r)esiste da 150 anni

Torino, qui il caffè costa 80 centesimi: ecco il bar che (r)esiste da 150 anni

Cinque scalini e poi la porta. «Ma un tempo erano tre scalini, e questa era la Piola dei tre scalini», ci racconta Valter. Siamo in corso Racconigi 22, in un piccolo bar-cantina che esiste da 150 anni. Un luogo accogliente, dove metà degli arredi sono rimasti originali: un pendolo di legno e gli scaffali con bottiglie pregiate, il bancone del bar esiste da un secolo e mezzo, e viene da chiedersi in quanti si saranno fermati a prendere un caffè lì. Anche perché qui il caffè costa 80 centesimi. Non c'è un bar in tutta Torino con un prezzo più basso.

Sul tavolino fronte bar, il nostro quotidiano a disposizione dei clienti: il caffè 80 centesimi, il giornale a 60. Un presente che vuole ricordare il passato. «Da quando le bancarelle del mercato partivano da corso Vittorio Emanuele», racconta ancora Valter, che da 40 anni tutte le mattine accoglie con un sorriso e una parola gentile i suoi clienti.

Siamo fronte mercato rionale: quando veniamo a trovarlo, dentro troviamo famiglie, uomini italiani e stranieri che condividono lo stesso tavolo. C'è chi passa a comprare il vino, in tanti: «Qui abbiamo una vera cantina: il vino e il caffè si trovano da noi. Nessuno mi chieda la cioccolata calda, perché se non c'è mia moglie io non so come farla», scherza Valter. Un uomo nato ad Asti che qui ha conosciuto sua moglie, e quando il suocero è andato in pensione ha lasciato a lui l'attività: si sono innamorati proprio tra le mura del bar.

Un posto caldo, accogliente, senza sfarzi eccessivi né musica assordante nelle casse. «Un bicchiere di vino con un panino è la cosa più bella del mondo!» ci dice Giuseppe, che sta facendo uno spuntino. Guai a fargli notare che è una citazione simile a quella di Al Bano. «No, è mia! A parte gli scherzi, questo è il posto più bello del mondo», ci dice. Seduto al tavolo vicino c'è Marco, che la mattina da Regio Parco viene a fare colazione qui: «Mi costa meno che due euro espresso e una buona brioche», spiega Marco. «Io qui venivo con mio nonno la mattina. E oggi preferisco fare colazione qui che vicino casa». Quello della colazione fuori è un rito che ormai sembra un lusso per le tasche di tante famiglie torinesi, ma Valter con i suoi prezzi prova a invertire la tendenza: sulla macchina del caffè sono esposti i prezzi, il cappuccino viene 1 euro e alla stessa cifra si vendono decaffeinati, ginseng e orzo.

«La macchina del caffè è nostra, la fornitura della materia prima non è legata da contratti, compro da me il caffè. Ecco come riesco a tenere questi prezzi, a far sì che tutti possano permetterselo». E scusate la licenza, ma per chi scrive è impossibile non associare questa filosofia a quella del nostro direttore quando spiega come mai il giornale continui a essere venduto in edicola a un prezzo più basso rispetto alla concorrenza: «Il caffè è un bene, non un lusso (un po' come l'informazione) e tutti devono poterne godere».

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