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la polemica

Arrivore, riecco gli orti abusivi «Sono tornati prima di Natale»

Il Comune ha appena approvato la bonifica. Ma tornano gli irregolari

Arrivore, riecco gli orti abusivi «Sono tornati prima di Natale»

Arrivore, riecco gli orti abusivi «Sono tornati prima di Natale»

Sono tornati gli orti abusivi nel parco dell’Arrivore, a Torino nord.
I terreni del parco sono stati nuovamente occupati in modo irregolare, tra devastazione della vegetazione e immondizia lasciata qua e là sulle sponde dello Stura. A settembre la situazione sembrava risolta (o quasi), ma a sorpresa, poco prima di Natale, gli accampamenti, di stampo cinese, sono rispuntati.

La storia ha avuto inizio a luglio 2022, quando nei siti dell’Arrivore sono stati scoperti due orti abusivi. Nel giro di poco tempo gli orti hanno iniziato a moltiplicarsi, raggiungendo il numero di cinquanta unità. L’attività abusiva ha ovviamente devastato il terreno. Le sponde del fiume sono state deviate per portare l’acqua verso gli orti illegali per l’irrigazione. Per non parlare dell’accumulo dei rifiuti.

Diversi i sopralluoghi direttamente sul posto da parte della Circoscrizione 6, anche con la commissione comunale e la presenza dell’assessore Francesco Tresso. «La sua soluzione? - afferma Giulia Zaccaro, coordinatrice in Circoscrizione 6 - Parlare alla comunità cinese, spiegando l’illegalità di questi orti (come se non lo sapessero), e spostarli dove si trovano le coltivazioni urbane. Cioè, combattere gli orti illegali regolamentando gli abusivi».

Successivamente, lo scorso settembre, gli abusivi hanno smesso di presentarsi ed è stato finanziato un progetto dalla Regione Piemonte per riqualificare l’area dell’Arrivore, dove per molti anni c’è stato il campo rom. «Un intervento a lungo atteso che permetterà di valorizzare l’area», aveva commentato Tresso.

«Ci pareva di vedere la luce in fondo al tunnel - spiega la Zaccaro - ma il ripristino non è stato abbastanza veloce, ed eccoci di nuovo al punto di partenza. Gli orti sono tornati». La Sei ha richiesto una nuova commissione per il 22 gennaio.
«I danni sono visibili da Google Maps», conclude la coordinatrice.
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