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IL CASO

Emergenza casa, è boom di richieste.
Marrone: «Troppi paletti dal Comune»

Riemerge il problema dopo il tentato suicidio delle gemelle sfrattate. Domande raddoppiate in 12 anni

Emergenza casa, è boom di richieste Marrone: «Troppi paletti dal Comune»

Sfratti in aumento, canoni di locazione sempre più alti, case popolari vuote e con graduatorie colme, lente e difficili da scalare, mancanza di appartamenti destinati a contratti a lungo termine disponibili: si stima che a Torino, dal 2011, le richieste di aiuto per chi ha bisogno di un tetto siano raddoppiate. Il caso delle due gemelle cinquantenni che si buttano nel Po e quello della mamma che occupa una casa e si autodenuncia sono solo gli ultimi di una lunga lista di drammi locali, storie che riempiono le pagine dei giornali, persone disperate che arrivano - quando va bene - a commettere un illecito o addirittura a pensare che farla finita sia l’unica soluzione possibile per uscire dal tunnel della disperazione.

Il rapporto di Lo.C.A.Re (Agenzia Sociale comunale per la locazione) illustra come nel 2011 le domande per un alloggio a canone calmierato siano letteralmente raddoppiate: 14 anni fa erano 547 e nel 2023 sono arrivate a 1062. Il dato più impressionante riguarda quello però dei contratti successivamente stipulati: nel 2011 furono 320, mentre nel 2023 - nonostante appunto il picco di richiesta - solo 302. E sempre a proposito di numeri, nel 2023 gli sfratti sono stati oltre i 1300, un numero destinato a crescere nell’anno appena iniziato, soprattutto per ciò che riguarda le case popolari.

Numeri preoccupanti che portano a riflettere sul futuro prossimo: «Con l’autorecupero siamo convinti di poter raddoppiare le assegnazioni di case popolari. Proprio per questo motivo siamo stati i primi ad inserire come obiettivo dei nuovi cda delle Atc piemontesi l’obbligo ad emettere bandi di autorecupero sugli alloggi Atc attualmente sfitti. In questo modo possiamo aumentare gli alloggi assegnabili e prevedere sul nuovo regolamento che vi sia priorità di punteggio per chi è in emergenza abitativa» commenta l’assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone «Resta il punto però che se il Comune di Torino continuerà a mettere paletti troppo stringenti sul riconoscimento dell’emergenza abitativa, di casi come quello della signora di cui avete raccontato la storia ce ne saranno sempre di più. Basti pensare che attualmente il Comune ha previsto l’obbligo di essere in regola con gli oneri fiscali e contributivi degli ultimi cinque anni, un requisito difficile per chi versa in una situazione tale da richiedere l’emergenza abitativa».

L'assessore regionale alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone

Abbiamo contattato l’assessore comunale Jacopo Rosatelli: non rilascia dichiarazioni.

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