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«Allenatevi gratis da noi». Il Cus viene in soccorso degli iscritti nella palestra chiusa

L'assist del presidente Riccardo D'Elicio ai tantissimi abbonati di via Piacenza: «Una storia che fa male»

Nel riquadro, Riccardo D'Elicio, presidente del Cus Torino

Nel riquadro, Riccardo D'Elicio, presidente del Cus Torino

Centinaia di iscritti con abbonamenti già pagati che non sanno più in che palestra andare e si sono rivolti alla Finanza. Ora però, un assist ai tantissimi abbonati rimasti senza un posto dove allenarsi dopo la chiusura improvvisa del centro “Le Club” di via Piacenza (un caso denunciato sulle pagine del nostro giornale) arriva da Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino. «Gli ex abbonati di Le Club possono rivolgersi al Cus e, se lo desiderano, allenarsi gratuitamente per i prossimi tre mesi», le parole di D’Elicio.

«Allenatevi al Cus»
Si è detto «molto colpito dal caso della palestra di Mirafiori» Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino. «Senza entrare nel merito della vicenda - prosegue - ritengo che lo sport non possa prendere in giro chi paga per praticarlo. Quello delle palestre è un settore serio e mi dispiacerebbe se dopo questa storia qualcuno iniziasse a non fidarsi più. Per questo, agli ex iscritti di Le Club mando un messaggio: venite al Cus, abbiamo due strutture, rispettivamente in via Panetti e in via Quarello, abbastanza vicine a via Piacenza, dove potrete allenarvi. Gratis, per i mesi di febbraio, marzo e aprile».

Dunque, dopo le delusioni per la chiusura improvvisa, annunciata con un semplice biglietto affisso dopo la Befana sui vetri della palestra, le porte aperte da parte del Cus faranno senz’altro felici gli ex abbonati di via Piacenza. «Agli iscritti non chiedo nulla, solamente un certificato medico idoneo», conclude Riccado D’Elicio.

Chiusura e polemiche
Un fulmine a ciel sereno. La chiusura del centro sportivo “Le Club” di Mirafiori non se l’aspettava nessuno. E invece, dopo l’ultimo giorno di lezioni il 21 dicembre scorso, l’impianto di via Piacenza non ha più riaperto. La titolare, Manuela Putignano, con un messaggio d’addio sui vetri del locale si dichiarava “triste per la mancata riapertura. Vi abbraccio tutti”. Parole che non erano piaciute ai cento e più iscritti, che si sono rivolti alla Guardia di finanza e si rivolgeranno anche a un avvocato per cercare di riavere i soldi già versati. I titolari, dal canto loro, dopo qualche giorno di silenzio si erano fatti vivi attraverso l’avvocato Barbara Molfetta. Smentendo fughe a Ibiza («Ci andiamo tutti gli anni») e parlando di «una chiusura fatta per non peggiorare la nostra situazione debitoria». Perché i debiti, i titolari li hanno anche col proprietario dei muri, a cui devono i soldi degli affitti.

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