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Il progetto
24 Gennaio 2025 - 06:30
La navetta del progetto IN2CCAM
Il primo tentativo è letteralmente fallito, insieme all'azienda che produceva le navette a guida autonoma. Ma adesso Torino ci riprova con due progetti separati: in città gireranno dei piccoli bus senza conducenti. E uno avrà dei passeggeri a bordo.
Per ricostruire la storia di queste iniziative, bisogna tornare addirittura all'estate del 2022: grazie al progetto AuTOnomo Gtt, due navette, realizzate dalla società francese Navya, hanno circolato per 120 ore, percorrendo 700 chilometri su un tratto di circa due chilometri delimitato da via Ventimiglia, corso Spezia, via Genova e via Cortemilia, nella zona ospedaliera di Torino. Poi si è fermato tutto: «Aspettiamo il via libera del Ministero per andare avanti con la fase due della sperimentazione» facevano sapere tanto da Gtt quanto da Links, che avevano seguito la sperimentazione.
Alla fine l'esperimento è saltato a causa del fallimento dell'azienda francese e il sogno della guida autonoma è finito nel congelatore. Ora si riparte: a dicembre è arrivata a Torino "Ohmio Lift", la navetta automatizzata del progetto IN2CCAM, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma di Ricerca e Innovazione Horizon Europe. Proprio in questi giorni, la nuova vettura ha iniziato a circolare lungo lo stesso circuito della zona ospedali per «testare servizi connessi e automatizzati per veicoli, infrastrutture e utenti», come spiegano dal Comune. Ma non avrà passeggeri a bordo, almeno per ora.
A differenza della sua sorella che arriverà più avanti nel corso dell'anno, grazie al progetto "TOMOVE", che la Città ha appena affidato a Gtt con un appalto da oltre 473mila euro (con risorse dal fondo complementare del Pnrr): si tratta di un progetto dell'assessorato ai Trasporti, realizzato in collaborazione con Università di Torino, Politecnico, Fondazione Links, 5T, Fondazione Piemonte Innova e Gtt. Prevede che, entro la fine del 2025, una navetta di Gtt a guida autonoma percorra un anello nell'area del campus Einaudi. All’interno ci saranno 8 posti a sedere e – questa è la novità – a bordo potranno salire utenti sperimentatori.
Al momento si sta lavorando all’infrastruttura tecnologica, a partire dall’installazione di videocamere e sensori che saranno in grado di dialogare con la navetta. La sperimentazione durerà sei mesi: «L'obiettivo è portare la guida autonoma in un contesto reale e urbano, cui si aggiunge quello di ridurre l’utilizzo dell’automobile classica da parte dei cittadini, grazie all’integrazione con servizi di infomobilità e con la sperimentazione del paradigma della “mobilità come servizio” già attiva con la Super App di MaaS ToMove» anticipano dalla Città di Torino.
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