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Il caso

Giardini Alimonda, la resa ai vandali: il Comune porta via tutti gli arredi

Tavoli, panchine e attrezzature sono stati distrutti e sostituiti più volte e per questo ora sono stati rimossi

Giardini Alimonda, la resa ai vandali: il Comune porta via tutti gli arredi

Alberi deturpati con una bomboletta spray, sedute di cemento letteralmente spaccate e ridotte in frantumi, panchine le cui assi di legno sono totalmente o in parte distrutte, e imbrattate anch’esse con lo spray. E non mancavano poi i falò occasionali. «Da un mese a questa parte le cose sono peggiorate. Con i fuochi hanno iniziato a rompere le sedute», ha denunciato la consigliera Fratelli d’Italia della Circoscrizione 7 Patrizia Alessi dopo gli ultimi accadimenti. Eventi che sono all’ordine del giorno o, in questo caso, della notte, nei giardini di via Alimonda, quartiere Aurora, ma quasi alle porte di Barriera di Milano. 

E adesso la distruzione è davvero al capolinea, poiché questa mattina il Comune ha disposto ed eseguito, con la supervisione della Polizia municipale, la rimozione degli arredi urbani in cemento distrutti, posizionati tempo fa con lo scopo di «rendere vivibile il giardino e far socializzare le persone», aveva dichiarato alla loro inaugurazione il primo cittadino Stefano Lo Russo.

Poiché prese sotto tiro soprattutto nelle ultime settimane, così, arriva la decisione. «Le attrezzature sono state ripetutamente vandalizzate di notte. Inizialmente le abbiamo rimesse a posto, ma ora abbiamo deciso di rimuoverle», ha motivato così il presidente della 7 Luca Deri.

Tavoli e sedute erano stati previsti in cemento, infatti, proprio per potere essere resistenti e risultare difficili da rompere: «Ma le bande di ragazzi che dovevano “rendere vivibile il giardino e socializzare” sono riuscite a distruggere tutto», continua Alessi.

La decisione, così, non convince per nulla l’opposizione FdI, per cui la rimozione non è sicuramente la soluzione, ma acclarerebbe il fallimento delle politiche cittadine: «Gli operatori Amiat sono esasperati. Non basta un campetto da pallavolo e arredi nuovi per rendere “vivibili” i giardini Alimonda, ma ci vuole il controllo del territorio, una progettazione a 360°, sennò tutto si vanifica», spiega.

La consigliera promette infatti di non mollare la presa, presentando un’interpellanza nel Consiglio della Circoscrizione 7 per sapere quanto l’opera di riqualificazione urbana «durata poco e mai servita allo scopo prefissato» - sostiene - sia costata.

Un barlume di tutela per i residenti potranno forse essere i controlli previsti dalla nuova misura che da lunedì ha istituito le zone a vigilanza rafforzata, una delle quali su corso Giulio Cesare, a due passi dai giardini, che permetterebbe di allontanare per 48 ore soggetti molesti o sospetti.

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