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Da chirurgo a re delle criptovalute
01 Febbraio 2025 - 08:30
Noto, e neppure troppo, giusto negli ambienti finanziari, poco meno di un anno fa è diventato improvvisamente notissimo grazie al suo ingresso - al quarto posto - nella classifica di Forbes dei miliardari italiani. Classifica dove, nel frattempo, è salito ancora: ora ha un patrimonio di 9,2 miliardi, quattro volte quello di John Elkann per intenderci. Il che lo rende il più ricco di Torino. E l'anno appena passato è stato certo da record.
Giancarlo Devasini è nato a Torino nel 1964, poi però ha scelto Milano per laurearsi in medicina. Dopo due anni di pratica come chirurgo plastico, però, ha detto basta. "Tutto il mio lavoro mi sembrava una truffa" ha detto anni fa, in una più unica che rara intervista, a una rivista d'arte peraltro, per via della professione di esperta e gallerista della sua compagna. E si è dato alla finanza e soprattutto alle criptovalute. Il boom nasce però solo pochi anni fa, con Tether, la società che ha creato lo Usdt, ossia una stablecoin: si distingue dal Bitcoin, la più famosa valuta digitale, in quanto non è puramente virtuale, ma è agganciata a un'altra valuta o a un bene fisico: in questo caso, al dollaro americano.
E Tether ha chiuso il 2024, annota MilanoFinanza, con un utile netto di 13,7 miliardi di dollari, di cui 6 nel solo quarto trimestre. Secondo il quotidiano finanziario, "al 31 dicembre 2024 l'esposizione di Tether ai titoli del Tesoro Usa ha raggiunto il massimo storico di 113 miliardi di dollari in partecipazioni dirette e indirette. Inoltre, il buffer di riserva in eccesso di Tether ha superato per la prima volta i 7 miliardi di dollari, segnando un aumento annuo del 36%. Sempre nel quarto trimestre, Tether ha emesso Usdt per 23 miliardi di dollari, portando così a un'emissione totale di 45 miliardi di dollari nel 2024, che rappresenta quasi l'intera capitalizzazione di mercato di Usdc".
"Nel 2024 Tether Usdt ha raggiunto l'impressionante traguardo di 400 milioni di utenti a livello globale, per lo più distribuiti tra mercati emergenti e Paesi in via di sviluppo" ha dichiarato su X (ex Twitter) Paolo Ardoino, ceo e volto di Tether, anzi per alcuni il vero artefice del boom: ligure di formazione informatica, Ardoino - che nella classifica dei miliardari è 23° - è l'uomo dietro il software vincente della società di stablecoin. Ed è lui a parlare delle attività del gruppo, degli investimenti in intelligenza artificiale, in Rumble - il social rivale di Youtube ma senza moderazioni e filtri -, telecomunicazioni "e presto annunceremo un investimento in Italia", in una società che si occupa anche di comunicazione ha detto a MF. E i rumors di mercato si sono concentrati su ChoraMedia, la società di podcast diretta da Mario Calabresi, per cui lavora anche Cecilia Sala, e detenuta da una holding retta dal finanziere e scrittore Guido Maria Brera (il quale, peraltro, ad Affari Italiani, ha negato ci sia interesse a raccogliere liquidità con ingresso di nuovi soci).
E Devasini? Lui, che di Tether è direttore finanziario e maggiore azionista, a quanto si sa si divide fra la Svizzera - risulta nella classifica dei miliardari qui residenti - e le Isole Vergini dove ha sede una divisione della società. Che di recente si è spostata a San Salvador, primo Paese al mondo ad adottare lo stablecoin come valuta ufficiale, accanto al dollaro.
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