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Il Borghese

Sanità, ecco quanto rende (e costa) davvero un ospedale

Le liste d'attesa, l'intramoenia e la beffa per i cittadini che devono essere curati

Sanità, ecco quanto rende (e costa) davvero un ospedale

Per ogni euro ricevuto alla Regione, la Città della Salute di Torino ne frutta 1,75; in Emilia Romagna, il Sant'Orsola di Bologna 2,89 euro per ognuno ricevuto; il Niguarda, a Milano, è a 1,80. Perché la sanità non è questione di soldi solo nel business dei privati: anche nel settore pubblico, accanto all'eccellenza ci sono i bilanci con entrate e uscite. E, di norma, bisogna fare attenzione che "ricavi" non coincide con "utili"... Il risultato, spesso, è un segno negativo a fine anno. Ma quali dovrebbero essere i reali utili di un ospedale, di una Asl?

Per rispondere a questa domanda, prendo in prestito i dati pubblicati sul suo blog da Mariano Turigliatto, ex insegnante ed ex consigliere regionale: l'Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino conta un bilancio vicino a un miliardo e 200 milioni, con 10mila dipendenti divisi fra i suoi quattro ospedali: Molinette, Cto, Sant'Anna e l'infantile Regina Margherita. È un istituto di assoluta eccellenza, nessuno ne dubita dal punto di vista medico. Quanto ai ricavi, sempre in Piemonte ci sono ospedali che fanno meglio: 2,05 euro per ognuno investito al San Luigi di Orbassano, 2,17 a Novara. 

Sono piccole percentuali che significano però decine se non centinaia di milioni. Ogni differenza apparentemente minima, spiega Turigliatto, significa maggiore esborso per la Regione, ossia i cittadini, quegli stessi che pagano per non essere curati in tempi accettabili e, nel caso, si trovano a dover pagare ulteriormente - nel privato - quello stesso medico nel medesimo ospedale. Un paradosso che comincia a costare troppo caro.
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