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IL FATTO
09 Febbraio 2025 - 15:22
foto di repertorio
Il sindacato autonomo Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) lancia un allarme sulle modalità di assegnazione dei distacchi all’interno del corpo di polizia, definendo la situazione come «inquietante» e paragonandola a quelle pratiche di «Parentopoli» che segnarono la Prima Repubblica. Secondo il sindacato, infatti, la gestione di questi distacchi favorirebbe esclusivamente mariti, compagni e fidanzati di funzionari di vertice, mentre i poliziotti che hanno veri e propri bisogni familiari sarebbero sistematicamente esclusi.
In un duro comunicato stampa, Osapp denuncia un fenomeno «intollerabile», sottolineando come, mai prima d’ora, si fosse assistito a uno «scempio delle regole» simile a quello in atto. Il sindacato cita in particolare alcuni episodi verificatisi in Piemonte, che evidenzierebbero «come i distacchi non vengano concessi sulla base di necessità reali, ma piuttosto secondo logiche clientelari che privilegiano legami personali e favori incrociati».
«Non possiamo più tollerare una simile gestione clientelare che mina la fiducia nell'intero sistema», ha dichiarato Leo Beneduci, segretario dell'Osapp. «È necessario un intervento immediato per fare chiarezza, ripristinare la legalità e restituire un trattamento equo a tutti i membri della Polizia Penitenziaria». Il sindacato ha quindi richiesto un intervento urgente da parte dei sottosegretari Andrea Del Mastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, nonché del ministro della Giustizia Carlo Nordio, affinché si faccia luce su questi episodi e venga assicurata l'adozione di criteri trasparenti e imparziali per l’assegnazione dei distacchi.
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