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11 Febbraio 2025 - 09:10
A sinistra, lo striscione apparso al Campus. A destra, la fiaccolata di ieri sera
Cortei, striscioni e polemiche nel Giorno del ricordo, mentre la frase oltraggiosa in corso Cincinnato è stata ripulita. E l’annuale fiaccolata in ricordo dei martiri organizzata dal “Comitato 10 Febbraio” si è svolta senza scontri, in una zona Lucento militarizzata. Questo, il lascito del 10 febbraio, giorno in cui si ricordano i martiri delle Foibe. Gli insulti con la vernice davanti alla targa in memoria dell’Esodo e delle Foibe in corso Cincinnato non ci sono più, ripuliti dagli addetti Amiat.
In compenso, al Campus Einaudi è apparso uno striscione con la scritta “Con la resistenza jugoslava. Contro il revisionismo storico in Università: la memoria è un campo di battaglia”, firmato “Cambiare rotta”. Un'iniziativa commentata dal Fuan: «E' un vergognoso striscione che offende le vittime degli innumerevoli stupri e omicidi da parte delle bande titine. Schierarsi con la “resistenza jugoslava”, i carnefici, nel giorno in cui si ricordano le vittime innocenti delle foibe e gli esodati giuliano dalmati, denota un livello di bassezza morale, oltre che di ignoranza, intollerabile».
Tornando invece agli insulti scritti con la vernice in corso Cincinnato, e poi ripuliti, arriva la condanna da parte del Comune. «Nessun tipo di ideologia o posizione politica può giustificare atti di odio o di danneggiamento del patrimonio, pubblico o privato, ed esprimo ferma condanna nei confronti di chi sembra confondere il diritto di manifestare col diritto di ledere il decoro della città, come accaduto venerdì sera in zona Regio Parco. Quanto invece alle scritte sulla pista ciclabile e la targa in memoria delle vittime delle foibe, l'Amiat è intervenuta per rimuoverle», ha detto ieri in consiglio comunale la vicesindaca Michela Favaro, nelle comunicazioni chieste dal centrodestra, che è tornato a sollecitare «un cambio di passo all'amministrazione anche in riferimento al patto di collaborazione per Askatasuna. Regolarizzarlo è un errore, è una politica di legittimazione di persone che con la democrazia non hanno nulla a che spartire», ha detto Giuseppe Catizone, consigliere Lega.
Altro atto vandalico, e altra condanna, per quanto successo al Sacrario della Benedicta, col cartello imbrattato da una svastica. «Condanniamo l’atto vile compiuto ai danni del Sacrario della Benedicta, luogo simbolo della memoria storica e del sacrificio di coloro che hanno lottato per la libertà e la democrazia nel nostro Paese», affermano il governatore Cirio e l’assessore Bussalino.
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