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21 Febbraio 2025 - 09:20
L'assessore alla Sanità regionale, Federico Riboldi
In Piemonte, a partire da questo sabato, tutte le 74 strutture sanitarie regionali effettueranno prestazioni aggiuntive la sera, il sabato e la domenica su base volontaria, con un’adesione fortissima. Si parte appunto questo weekend, per quella che si preannuncia come una rivoluzione. Nel frattempo, ieri presso la Scuola Holden di Borgo Dora, in un convegno organizzato da Rinascimento Europeo (presidente l’avvocato Stefano Commodo) e da Nazione Futura (vicepresidente il consigliere comunale Ferrante De Benedictis) è stato illustrato il nuovo piano socio-sanitario regionale. Per la prima volta, gli assessori regionali Maurizio Marrone e Federico Riboldi hanno parlato del nuovo piano davanti a una platea di addetti ai lavori, tra cui medici e infermieri, oltre ai cittadini del quartiere. Grande partecipazione di pubblico alla Holden, per un progetto che mira a cambiare radicalmente la sanità del Piemonte. «Un piano che avrà come prioritario l’aspetto sociale. Il paziente non si sentirà più una “pallina da flipper” quando sarà preso in carico dalle istituzioni», ha dichiarato l’assessore al Welfare, Maurizio Marrone.
Quest’estate, per la precisione nel mese di luglio, vedrà la luce nella nostra sanità il rinnovato Cup (il Centro unico di prenotazione). «Saremo operativi a partire da luglio - commenta l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi - e avremo un Cup che finalmente non presenterà più i problemi informatici di quello attuale, che oggi è anche lunghissimo per quanto riguarda le disdette e non abbatte le liste d’attesa». Nuovo Cup ma non solo, perché debutterà anche l’intelligenza artificiale. Che però non scriverà i referti. «Quella sarà sempre e comunque una prerogativa del medico - ha assicurato Riboldi - mentre la AI farà semplicemente risparmiare al dottore alcune lungaggini burocratiche ed informatiche». Sanità che vedrà, da parte della Regione, un investimento di ben quattro milioni e 500mila euro nei prossimi tre anni, con il reclutamento di medici e infermieri dall’estero. Da quei paesi dove l’italiano è una delle lingue parlate. Come il Brasile, l’Argentina e l’Albania. Unica soluzione ai concorsi che vanno sempre deserti. «A marzo chiuderemo un accordo con le università albanesi e lo stesso faremo ad aprile con quelle argentine», ha concluso Riboldi.
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