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Maltrattamenti

Assolto il padre accusato di maltrattamenti nei confronti della figlia affetta da anoressia

La decisione presa per mancanza di prove sufficienti

Assolto il padre accusato di maltrattamenti nei confronti della figlia affetta da anoressia

Al tribunale di Torino, mercoledì 19 febbraio, si è concluso il processo avviato dalla denuncia della madre di una giovane ragazza, minorenne, che aveva accusato il padre di essere la causa della sua anoressia, sostenendo che le continue chiamate e messaggi da numeri sconosciuti fossero opera sua. La madre ed ex moglie dell'uomo, aveva presentato denuncia durante gli anni della pandemia e il procedimento giudiziario si è concluso mercoledì con l'assoluzione dell'uomo.



Tutto era iniziato con la ragazza che, dopo essere diventata più magra ed era in preda a crisi di pianto, si era convinta che dietro quelle telefonate moleste ci fosse il padre. Un'accusa grave, che aveva portato il caso davanti ai giudici. Tuttavia, la procura non è riuscita a trovare prove concrete che collegassero l'uomo ai presunti maltrattamenti.

Il processo di primo grado aveva visto il padre rinviato a giudizio per presunti maltrattamenti ma le indagini non hanno fornito riscontri sufficienti. Anche il pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto l'assoluzione, sottolineando la mancanza di prove concrete. Un episodio emblematico si è verificato quando il telefono della ragazza ha squillato mentre si trovava in caserma per parlare con le forze dell'ordine. Anche in quell'occasione, non era emersa alcuna prova che fosse il padre a chiamare.



Il maresciallo dei carabinieri, intervenuto prontamente, non aveva trovato riscontro delle presunte chiamate moleste. Questo elemento ha pesato significativamente sulla decisione finale del giudice, che ha assolto l'uomo con formula piena.

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