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CRISI DEMOGRAFICA
24 Febbraio 2025 - 13:35
Signori anziani seduti su una panchina
L'Italia è confermata come il Paese più anziano dell'Unione Europea, con un'età mediana di 48,7 anni, ben quattro anni superiore alla media europea di 44,7 anni.
L'Europa, dal 2014, è invecchiata di 2,2 anni: un trend che si è registrato in tuti paesi dell'Unione, ad eccezione di Malta (-0,7 anni) e in Germania (0,1 anni). L'Italia è uno dei paesi che ha subito il calo maggiore (insieme a Grecia, Portogallo e Slovacchia), con un aumento di età media di 4 anni rispetto al 2014.
E tra le regioni italiane, il Piemonte si distingue per un'età mediana ancora più alta, pari a 50 anni, rendendolo la terza regione più anziana d'Italia dopo la Liguria e il Friuli-Venezia Giulia.
Secondo le previsioni di Eurostat, nel 2050 l'età mediana del Piemonte salirà ulteriormente a 52 anni, confermando una tendenza che non sembra destinata a invertirsi. Questo fenomeno è principalmente dovuto al calo delle nascite, che non viene compensato dall'immigrazione. Infatti, il saldo totale della popolazione piemontese è in leggero calo a causa di un saldo negativo tra nascite e decessi (-7,7 ogni mille abitanti), mentre gli ingressi di immigrati (6,6 ogni mille abitanti) non sono sufficienti a bilanciare la situazione.
Il Piemonte presenta anche un indice di dipendenza particolarmente critico, con solo 2,3 abitanti in età lavorativa per ogni persona over 65. Questo squilibrio riflette una società dove la popolazione in età lavorativa deve sostenere un numero crescente di anziani. D'altro canto, l'aspettativa di vita in Piemonte è aumentata notevolmente, raggiungendo 80,5 anni per gli uomini e 84,7 per le donne.
La crisi demografica italiana, di cui il Piemonte è un esempio significativo, ha pesanti conseguenze sull'economia, sulle pensioni e sulla sanità. Le aree interne del Paese si stanno spopolando, aggravando ulteriormente la situazione. Questo scenario richiede politiche mirate per affrontare il declino demografico e sostenere la popolazione anziana, garantendo al contempo la sostenibilità del sistema pensionistico e sanitario.
Le previsioni demografiche indicano che la popolazione piemontese potrebbe diminuire ulteriormente nel futuro. Entro il 2100, si prevede una riduzione della popolazione anche in aree urbane come Torino, con una perdita di circa 300mila abitanti.
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