l'editoriale
Cerca
IL CASO
08 Marzo 2025 - 20:07
Cpr di Torino, c'è la data di riapertura
Il Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) di Torino è pronto a riaprire, ma la notizia non è stata accolta senza polemiche. Il 24 marzo, infatti, il centro, chiuso da due anni per lavori di ristrutturazione a seguito delle rivolte, riaprirà ufficialmente, anche se la data non è stata ancora confermata dal prefetto Donato Cafagna, che si è limitato a dichiarare: «Stiamo lavorando». L’impianto, che aveva dovuto slittare dalla prevista apertura di novembre, ha visto completare le ultime operazioni di manutenzione, con l’installazione di telecamere, un impianto anti-incendio e la cura del verde. Il Cpr, che si trova in corso Brunelleschi, accoglierà stranieri irregolari o persone soggette a provvedimenti di espulsione.
Le proteste sono iniziate nei mesi precedenti, con la notizia dell’affidamento della gestione alla cooperativa Sanitalia, e sono culminate nella formazione della "Rete contro i Cpr", un gruppo che raccoglie la Città, i sindacati e gli enti del terzo settore «non devono più esistere istituti dello Stato in cui dei ragazzi vadano a morire». La vicenda che ha alimentato queste preoccupazioni è quella di Moussa Balde, un giovane migrante che nel 2023 si è suicidato nel Cpr di Torino. Dopo un’aggressione a Ventimiglia, Moussa era stato trasferito nel centro non avendo i documenti in regola. Per giorni, ha vissuto in isolamento in una sezione denominata "ospedaletto", dove gli era stata diagnosticata una sospetta psoriasi. Il 23 maggio si è impiccato nella sua cella di isolamento. Il suo caso ha sollevato interrogativi e proteste: il fratello e la madre hanno chiesto giustizia, mentre i legali hanno avanzato la richiesta di non riaprire il Cpr.
Nel febbraio di quest’anno è iniziato il processo contro la direttrice dell’ex gestore Gepsa, Annalisa Spataro, e l’allora responsabile medico della struttura, Fulvio Pitanti, accusati di responsabilità nel suicidio di Moussa. Il sindacato di polizia, invece, esprime soddisfazione per la riapertura, ritenendo i Cpr indispensabili. Pietro Di Lorenzo, segretario del Siap, ha sottolineato che le accuse contro i centri sono ideologiche e ormai obsolete. Secondo Di Lorenzo, «in quella struttura non sono mai stati trattenuti stranieri in quanto tali, ma persone per la maggior parte pluripregiudicate, responsabili di crimini gravissimi, tra cui terrorismo». Il sindacalista ha quindi sostenuto che i Cpr sono cruciali per la sicurezza nazionale e che dovrebbero essere implementati, con maggiore personale e risorse, per garantire l'espulsione rapida di chi non ha diritto di rimanere in Italia. Da parte sua, la "Rete contro i Cpr" non arretra e rilancia: «Le condizioni disumane in cui vengono trattenuti i migranti sono il segno di una strategia incapace di definire una politica di inclusione e accoglienza», ha dichiarato Elena Ferro, segretaria della Camera del lavoro di Torino.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..