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IL FATTO
12 Marzo 2025 - 18:27
Caso Ramy, l'inseguimento dei carabinieri fu corretto: ecco la perizia
È la consulenza cinematica disposta dalla Procura di Milano a fare chiarezza sul tragico incidente che lo scorso 24 novembre ha portato alla morte di Ramy Elgaml. La relazione, redatta dall’ingegnere Domenico Romaniello, incaricato di ricostruire la dinamica dei fatti, ha escluso ogni responsabilità da parte del carabiniere che guidava la gazzella coinvolta nell’inseguimento, attribuendo invece la colpa a Fares Bouzidi, l’amico di Ramy e conducente dello scooter. Il giovane, infatti, ha perso la vita nell’impatto contro un palo del semaforo all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti.
Fares Bouzidi
Secondo la perizia, Fares Bouzidi, durante la fuga dai carabinieri, "percorrendo numerose vie del centro" di Milano, ha viaggiato a velocità "estremamente sostenuta" e ha compiuto numerose e gravi infrazioni al Codice della Strada. L'ingegnere Romaniello ha sottolineato come, nel corso della fuga, Bouzidi abbia più volte rischiato la collisione con altri veicoli e pedoni, soprattutto imboccando strade in contromano, in curva e in condizioni di scarsa visibilità, "alla cieca" e di notte.
La relazione evidenzia che la condotta di Bouzidi è stata caratterizzata da una "spregiudicatezza della guida" e dal "disprezzo del pericolo" per sé, per il trasportato e per gli altri utenti della strada. Le manovre effettuate durante l'inseguimento non sono state semplici violazioni del Codice della Strada, ma vere e proprie azioni rischiose, che hanno esposto a grave pericolo non solo lui e Ramy, ma anche altre persone sulla strada. Al momento, Fares Bouzidi è indagato per omicidio stradale. La perizia sembra confermare il quadro accusatorio nei suoi confronti, evidenziando come la sua guida spericolata abbia avuto un ruolo determinante nel causare l'incidente mortale.
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