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Industria & Finanza
18 Marzo 2025 - 13:50
Decolla in Borsa Iveco (anche se al suo interno nascono tensioni) e si rafforza l'idea di un prezzo di cessione a 1,3 miliardi per il ramo Defence. Perché sono bastate le notizie di stampa, questa mattina, legate ovviamente al piano di riarmo europeo, per riportare in auge il titolo della galassia Exor.
Attorno alle 13.30 il titolo Iveco segna 16,89 euro (ossia +4,52%), ma in mattinata era arrivato anche a 17,225. La performance sui 6 mesi vede un guadagno netto del 84,3%. Questa mattina il Corriere della Sera indicava Idv, ossia Iveco Defence Vehicles, nel mirino dell'alleanza franco-tedesca Knds. Secondo Radiocor "avrebbe fatto un primo sondaggio ma al momento appare politicamente e industrialmente poco praticabile; del gruppo ceco Csg, già presente in Italia (possiede l'80% della bresciana Armi Perazzi); e dell'inglese Bae Systems che ha due collaborazioni con Leonardo (azionista del produttore di missili Mbda e partner di Gcap per i caccia di sesta generazione)".
Resta l'opzione Leonardo (oggi poco brillante a Piazza Affari, attorno al +1%), che potrebbe intervenire tramite la neonata joint venture con la tedesca Rheinmetall, alla luce della maxi commessa ricevuta dal governo italiano per produrre veicoli militari e alla quale Idv parteciperà con una quota del 12-15%. A febbraio Iveco ha avviato il processo di scorporo di Defence che vede fra gli scenari la quotazione in Borsa e la conclusione dell'operazione entro fine 2025. E se a suo tempo il prezzo chiesto dalla Exor di John Elkann era apparso troppo alto (attorno al miliardo di euro), oggi gli analisti non esitano a collocarlo attorno a 1,3 miliardi.
Secondo Intermonte, i nomi citati nell'articolo "hanno un senso in quanto operanti in campo militare, ma ogni giudizio dovrà tenere conto dell' aspetto politico che in questo momento appare particolarmente delicato, sensibile e non ideale per almeno due player sui tre citati (Knds e CSG)". Per Equita l'opzione Leonardo resta "la più probabile in quanto gradita dal governo italiano" e dunque senza il rischio golden power che potrebbe essere esercitato per l'alleanza franco-tedesca.
Per operatori e investitori, Equita raccomanda "buy" con target price a 17 euro, mentre Intermonte resta su "Neutral" con prezzo a 15,4 euro. Secondo Teleborsa, già da ieri attenzione alla "rischiosità di Iveco" che "risulta essere piuttosto elevata a conferma dell'elevato scostamento esistente tra i prezzi nell'ultimo periodo".
Sul fronte aziendale interno, però, acque agitate. Secondo una nota dei SiCobas, a Torino "Dopo anni di precarietà, un ennesimo cambio appalto" a partire dal 1° aprile per i lavoratori precari. Si tratta di lavoratori del subppalto Iveco, circa 500, nella fabbrica di Lungo Stura Lazio che "hanno già dovuto superare due anni fa una procedura di licenziamenti con 40 esuberi, volta ad eliminare il personale "usurato" in concomitanza con l'apertura di un nuovo" polo logistico a San Mauro poco distante dallo storico stabilimento di Torino. Con la nostra organizzazione sindacale pretendono la garanzia del mantenimento di tutte le condizioni contrattuali e il riconoscimento sindacale del SI Cobas da parte dell'azienda subentrante".
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