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Non solo case, a Torino occupano anche i marciapiedi: "Troppi monopattini e bici parcheggiati a caso"

La mobilità sostenibile deve essere gestita con criterio per funzionare davvero

Non solo case, a Torino occupano anche i marciapiedi: "Troppi monopattini e bici parcheggiati a caso"

A Torino, la mobilità sostenibile è ormai una realtà consolidata: monopattini e biciclette in sharing permettono di muoversi rapidamente e ridurre il traffico, con evidenti benefici ambientali. Tuttavia, c’è un aspetto che continua a generare disagi: il parcheggio selvaggio di questi mezzi, spesso lasciati senza criterio su marciapiedi, davanti a ingressi o in punti di passaggio.

A raccontarlo è Adele, nostra lettrice e Amica Reporter, che ogni giorno si scontra con il problema: “Non è raro trovare monopattini abbandonati in mezzo al marciapiede o davanti a scivoli per disabili. Se vogliamo una città più sostenibile, dobbiamo anche renderla accessibile a tutti”. Il problema principale non è la presenza dei monopattini e delle biciclette, ma la mancanza di regole chiare su dove e come parcheggiarli. “In alcune zone sembra che non ci siano alternative: chi prende un monopattino lo lascia dove capita, perché non ci sono spazi dedicati”.

Questo comportamento, unito alla mancanza di controlli, crea difficoltà soprattutto per chi ha esigenze specifiche: Se un monopattino blocca il passaggio, una persona in sedia a rotelle o un genitore con passeggino deve cambiare strada. Non dovrebbe succedere.

Il problema, quindi, non è lo sharing in sé, ma la sua gestione. Molte città hanno già introdotto aree di parcheggio obbligatorie per questi mezzi, con sanzioni per chi non le rispetta. Se Torino vuole davvero promuovere la mobilità sostenibile, deve farlo nel modo giusto. Servono più spazi dedicati e, se necessario, qualche regola più chiara”.

Non si tratta di demonizzare i monopattini o le bici in sharing, ma di trovare un equilibrio tra innovazione e vivibilità. “Sono comodi e utili, ma devono essere usati con rispetto per tutti”.

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