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Il caso

Stretta contro i "furbetti" del pass disabili: a Torino 7mila multe in un anno

Sanzioni record sotto la Mole nel 2024. E da inizio anno la polizia municipale ha ritirato ben 85 certificati

Multe parcheggi disabili, a Torino quasi 7mila in un anno

Multe parcheggi disabili, a Torino quasi 7mila in un anno

Quasi venti multe al giorno per soste che bloccano rampe, scivoli o raccordi tra i marciapiedi, impedendo il passaggio a chi deve attraversare con carrozzina o passeggino. Nonché per chi occupa in modo improprio gli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide. Sono quasi 7mila (per la precisione 6768) le sanzioni comminate dalla Città nel 2024 agli automobilisti torinesi poco disciplinati - oltre che probabilmente poco sensibilizzati al tema - che emergono dall’interpellanza comunale a cui ha risposto l’assessore alla Polizia municipale, Marco Porcedda. «E' inammissibile ed irrispettoso arrivare e trovare il parcheggio occupato», ha replicato il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero), davanti ai numeri da capogiro delle sanzioni. A questo numero di sanzioni, infatti, corrisponderebbero 85 ritiri, sempre nel corso del 2024, del Cude, ovvero del Contrassegno Unificato Disabili Europeo, che autorizza al parcheggio nelle aree riservate ai disabili. «In caso di uso improprio, oltre alla sanzione e alla sospensione del contrassegno - spiega Porcedda - si procede alla revoca definitiva del Cude in caso di recidiva». Una procedura amministrativa che richiede circa 40 giorni: ma su cui Porcedda apre uno spiraglio di “velocizzazione”: «Optando per la comunicazione informatizzata, invece della raccomandata con ricevuta di ritorno», afferma l'assessore.

Entro 90 giorni, invece, avviene la revoca dello stallo ad personam (nel 2024 419 stalli). Fondamentale, secondo Iannò, intervenire con opportuni controlli soprattutto nelle zone ospedaliere, in cui gli stalli riservati sarebbero 753: «Ad esempio di mattina davanti alle Molinette difficilmente ne trovo uno libero. C’è un alto uso improprio, occorrono sensibilizzazione e controlli», tuona Iannò.

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