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Il caso

Strisce gialloblu, che beffa: i torinesi pagano ma non trovano parcheggio

A sorridere però è il Comune, che da agosto 2024 a marzo di quest'anno ha incassato 100mila euro dalle multe

Le strisce gialloblu a Torino

Le strisce gialloblu a Torino

Una media di dieci sanzioni nel corso dei pattugliamenti serali e notturni è il bottino della polizia municipale in neanche un anno di controlli: dal 1° agosto 2024 al 7 marzo 2025 sono 3418 le multe. È l’ennesimo appello contro i trasgressori delle strisce giallo-blu, la segnaletica istituita a partire dal 2020 che dovrebbe consentire la riserva di sosta ai residenti delle zone in cui la domanda risulta più elevata (soprattutto tra Circoscrizione 1 e 8) per l’alta attrattività sia diurna che notturna. In questo modo infatti i residenti, previo pagamento di un abbonamento, possono garantirsi un posto dalle 19.30 alle 8 permettendo invece a chiunque, pagando, di parcheggiare nelle ore diurne.

Ma soprattutto negli ultimi tempi sembra che qualcosa non stia funzionando, come emerso dall’ultima interpellanza sul tema rivolta all’assessore Marco Porcedda. «Sono tante le segnalazioni di chi, pur pagando, si ritrova il proprio posto occupato da chi non ne ha diritto», ha sottolineato l’interpellante, il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero). Un simile quadro, infatti, era emerso già nel consiglio dello scorso 10 marzo, in cui dai controlli congiunti di polizia municipale e Gtt le sanzioni risultavano nettamente salite (da 5352 nel 2023 ad 8487 nel 2024), anche a seguito dell’aumento degli stalli giallo-blu. «Il posto non si trova, forse molti pensano siano i colori di Torino», aveva replicato in quell’occasione, all’assessore, il consigliere Enzo Liardo (Fratelli d’Italia). «Solo con un passaggio a tappeto inizierebbero a capirlo», aveva aggiunto Liardo. E in effetti, anche se il numero delle multe resta alto, così come lo scontento di chi paga l’abbonamento per la riserva della propria sosta, la nota positiva è l’introito dei verbali per le casse della Città, pari a 100mila euro, da agosto dello scorso anno a marzo di quest’anno.

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