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Cronaca

Concessionaria Progresso, tre ex responsabili a processo per truffa e falso

L'accusa è di aver denunciato falsamente lo smarrimento di documenti per un danno di 280mila euro

Concessionaria Progresso, tre ex responsabili a processo per truffa e falso

Una delle concessionarie d'auto più note di Torino, la Progresso di corso Unione Sovietica, è al centro di un intricato processo penale. Dopo il fallimento nel 2023, tre ex responsabili sono ora sotto accusa per truffa e falso, in relazione a presunti illeciti nei rapporti con alcune banche. Il tribunale sta esaminando eventi che si sono verificati tra il 2019 e il 2021, un periodo turbolento che ha visto la concessionaria al centro di una tempesta finanziaria e legale.

Lunedì 7 aprile, un testimone chiave ha fornito una testimonianza cruciale davanti al giudice. Collaboratore della Progresso dall'ottobre 2020, ha descritto un quadro di caos amministrativo che ha richiesto un lungo lavorare anche con l'aiuto della guardia di finanza per ricostruire tutta la documentazione. È stato lui a denunciare ai carabinieri il presunto smarrimento di alcune carte di circolazione delle auto.

La Progresso aveva stipulato un accordo con alcune banche per l'apertura di linee di credito, in cambio della custodia delle carte di circolazione. Tuttavia, secondo l'accusa, la concessionaria avrebbe trovato un escamotage per incassare il denaro delle compravendite senza segnalarle agli istituti di credito. La strategia ipotizzata prevedeva la denuncia falsa dello smarrimento delle carte, l'ottenimento di duplicati e la mancata segnalazione delle operazioni alle banche. I danni stimati ammonterebbero a 280.000 euro, subiti solo dalla banca di credito cooperativo di Cherasco.

Gli imputati, difesi dagli avvocati Marco Feno, Claudio Strata ed Edoardo Carmagnola, respingono con forza ogni accusa. Durante l'udienza, il testimone ha anche puntato il dito contro Intesa San Paolo, sostenendo che la banca abbia avuto un ruolo determinante nel fallimento della Progresso con la revoca della linea di credito avvenuta nel 2019, in seguito all'arresto di uno degli amministratori della concessionaria per concorso esterno in associazione mafiosa, un'accusa da cui fu poi assolto.

Il processo proseguirà nelle prossime settimane.

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