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il tentato omicidio

La bici giù dai Murazzi era una "roulette russa". E Sara ballava su TikTok

Ecco le motivazioni della sentenza di condanna. Nel gennaio 2023 il ferimento dello studente Mauro Glorioso

Mauro Glorioso, 23 anni, studente ferito dal lancio della bici ai Murazzi

Mauro Glorioso, 23 anni, studente ferito dal lancio della bici ai Murazzi

Una "roulette russa" senza un motivo. Mentre Sara, una della gang, ballava su TikTok. Così i giudici inquadrano il caso del lancio della bici dai Murazzi che nel gennaio del 2023 ferì in maniera gravissima lo studente palermitano Mauro Glorioso. L'occasione sono le motivazioni della sentenza di condanna a sedici anni di carcere, per concorso in tentato omicidio, inflitta lo scorso 9 gennaio, di una delle componenti del gruppo, la ventenne Sara Cherici. "È come se i cinque imputati - così il documento - avessero insensatamente giocato a una sorta di roulette russa. Tutti sapevano che il lancio poteva essere fatale, e lo hanno fatto ugualmente".

I tre imputati (due ragazzi e una ragazza) che all'epoca non avevano ancora compiuto i 18 anni sono già stati condannati in via definitiva a pene comprese fra i 9 anni e 9 mesi e 6 anni e 8 mesi. Lo scorso 4 gennaio a un quarto imputato, Victor Ulinici, maggiorenne, sono stati inflitti 16 anni di carcere: anche a lui, come a Sara, non sono state concesse le attenuanti generiche. Dal dibattimento è emerso che Sara si trovava con l'amica a una certa distanza dai tre lanciatori della bici. Per il tribunale, a differenza di quanto ha sempre sostenuto la difesa, è comunque da considerare concorrente.

Inoltre, pur avendo detto di essere pentita per non avere denunciato il fatto, per i giudici non ha mai ammesso di avere avuto un ruolo attivo e ha manifestato una "mancata interiorizzazione delle proprie responsabilità". I giudici hanno anche annotato che il 22 marzo 2023, mentre si trovava ai domiciliari, Sara Cherici aveva pubblicato un video su Tiktok in cui ballava, mostrando il braccialetto elettronico applicato a una caviglia, sulle note della canzone "Fratello Mio" di Escovar. 

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