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Vip nei Guai
18 Aprile 2025 - 10:51
Fabio Fazio come Chiara Ferragni per le uova di Pasqua "d'oro"? Quasi una legge del contrappasso per il conduttore televisivo che, nella sua trasmissione "Che tempo che fa" qualche mese addietro aveva intervistato proprio Chiara Ferragni, una lunga intervista che serviva all'influencer (sotto accusa per la falsa beneficenza, secondo la Procura, con i pandori Balocco e le uova Gioghi Preziosi) per rifarsi l'immagine... Adesso invece tocca a lui, fra una multa per frode in commercio e l'attacco del Codacons.
Le uova di Pasqua in questione sono quelle dell'azienda Lavoratti di Varazzi, che Fazio aveva salvato dal fallimento alcuni anni fa. Un'azienda che a fine 2024 è arrivata a un fatturato di 908.253 euro (da 76mila che era all'epoca della quasi chiusura), acquistata da Fazio con la moglie Gioia Selis e una coppia di specialisti della ristorazione, Davide Petrini e la moglie Alessia Parodi. Il claim della nuova Lavoratti era di creare prodotti di qualità, con ingredienti particolari e la "benedizione" dello chef Bottura e anche un abbinamento con Gucci un paio di anni fa. I prezzi sono ben poco popolari: l'Uovo Futurista, per intenderci, costa 340 euro. Quello ibisco e lampone soltanto 80 euro.
Circa un anno fa, però, i carabinieri del reparto tutela agroalimentare di Torino, come ha riferito il quotidiano La Verità, hanno eseguito una ispezione in fabbrica: risultato, ben tredici sanzioni amministrative per un totale di quasi 100mila euro, poi ridotta a 62.400 in quanto la Lavoratti ha pagato subito. L'accusa è frode in commercio, ossia violazione articolo 2, comma 3 del decreto legislativo 297 del 19 novembre 2004.
Le etichette riportavano, tra gli ingredienti, pistacchio verde di Bronte Dop, nocciole tonde di Giffoni Igp e sale marino di Trapani. Invece, secondo il rapporto dei carabinieri, venivano usati generici pistacchi siciliani e nocciole piemontesi. Uova ed etichette contestate sono state distrutte e la Lavoratti ha rivisto i suoi tabellari, evidenziando le nocciole piemontesi, ma tornando comunque al pistacchio di Bronte.
Tutto è rimasto misteriosamente sotto silenzio, fino a quando è esploso quello che già chiamano il Cioccolato-Gate. Nel frattempo, sia Fazio sia la moglie Gioia Selis si sono dimessi dalle loro cariche nel consiglio di amministrazione (il conduttore era presidente) e l'amministratore unico è solo Alessia Parodi.
Il Codacons, l'associazione dei consumatori presieduta da Carlo Rienzi che con i suoi esposti ha portato all'indagine giudiziaria per truffa nei confronti di Chiara Ferragni, ha già annunciato una richiesta di risarcimento danni, inviando mail e altre comunicazioni a chiunque abbia acquistato le uova di Fazio, con cioccolato spacciato per Dop ma senza esserlo.
L'azienda, intanto, affida a una nota le sue contestazioni: "La sanzione amministrativa ricevuta ben quattordici mesi fa, riguarda un'etichettatura relativa alla Nocciola Tonda di Giffon ritenuta non conforme dal nucleo dei Carabinieri, sebbene validata da un parere della Camera di Commercio di Torino, ente specializzato in etichettatura alimentare. La sanzione è stata sanata e il packaging regolarizzato immediatamente. Per quanto riguarda invece il pistacchio, sono state riscontrate 44 tavolette e 62 vasetti di crema, su una produzione di migliaia di pezzi, in cui è stato utilizzato erroneamente del pistacchio siciliano privo della dicitura DOP, perché si trattava di pistacchio acquistato per prove tecniche, a differenza di tutte le altre nostre produzioni in cui viene regolarmente impiegato pistacchio certificato Dop. Nonostante sia sempre più difficile fare impresa in Italia, continueremo a lavorare con la stessa cura, trasparenza e serietà che da sempre ci contraddistinguono".
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