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il caso

I senzatetto di Torino nel mirino dei "maranza". Tre incendi ai giacigli dei clochard

Il primo episodio in corso Gamba, poi i roghi appiccati davanti al cinema Lux e in piazza Risorgimento

Sono sempre numerosi i clochard del centro città

Sono sempre numerosi i clochard del centro città

Il giaciglio di Gigi, davanti al cinema Lux, dato alle fiamme il 2 aprile scorso. Otto giorni fa, l'incendio al rifugio di Paolo Scotellaro in piazza Risorgimento. A metà febbraio, un altro rogo dove dormiva un senzatetto, in corso Gamba. Tre indizi fanno una prova, recita un vecchio detto, e allora si può parlare di clochard nel mirino dei malintenzionati? «Per chi vive in strada adesso è dura. Un ragazzo una sera mi ha rubato il carrello e ha dato un calcio al mio cagnolino. E un altro giovane una notte mi stava prendendo a bottigliate. Italiani? No, dall'accento sembravano nordafricani», racconta Francesco, 73 anni, uno dei "senior" della strada, habitué dei portici del centro città e che adesso dorme in via Viotti. «Gigi? Sì, ho saputo che hanno dato fuoco al suo giaciglio dove c'è il Lux. Ora non è più in Galleria San Federico. Dorme altrove, in periferia, perché ha paura», rivela l'anziano clochard. 

E infatti davanti al cinema Lux Gigi non c'è più. Al posto di cartoni e coperte adesso è spuntata una transenna. «Ma Gigi se l'è cercata. Beveva, faceva uso di droghe e aveva accumulato un debito. Con chi? Gente poco raccomandabile che abita alle Vallette», racconta un altro senzatetto (che non vuole essere nominato). Il suo racconto prosegue: «Queste persone hanno pagato dei ragazzini per dare fuoco al rifugio di Gigi. Sono stati dei "maranza"? Probabile». 

Ma perché questa escalation di incendi? Qualcuno ce l'ha con i senzatetto di Torino? «Sappiamo di essere un problema - dice ancora il 73enne Francesco - ma non credo che dietro a tutti questi roghi ci siano le baby-gang. Penso a qualche ragazzo annoiato, che vuole fare le bravate per farsi bello con i suoi amici». Tre indizi, però, fanno già una prova. E dietro a storie a lieto fine come quella di Andrea, clochard della bocciofila di via Marsigli che grazie a TorinoCronaca ora avrà un lavoro e una casa, ci sono vicende che preoccupano e che continuano a ripetersi, come appunto i roghi appiccati dove dormono gli "ultimi".

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