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un legame speciale
21 Aprile 2025 - 11:54
La visita di Papa Francesco a Torino in occasione dell'Ostensione della Sindone
E' morto Francesco, il Papa che amava Torino e il Piemonte.
Il rapporto del pontefice con la città capoluogo della regione di cui è originaria la sua famiglia è sempre stato molto stretto. Due le sue visite ufficiali in Piemonte. La prima il 21 e 22 giugno 2015, in occasione dell'ostensione della Sindone e del bicentenario della nascita di Don Bosco. Due giorni durante i quali Bergoglio (primo pontefice nella storia a farlo) aveva visitato un tempo valdese, quello di corso Vittorio Emanuele II, e celebrato messa in piazza Vittorio Veneto.
La Messa del Papa in piazza Vittorio Veneto
La seconda visita 7 anni dopo, il 19 e 20 novembre 2022 nelle zone d'origine della sua famiglia, nell'astigiano. Mario, il papà del futuro pontefice, nacque nel 1908 a Torino ma trascorse gli anni della gioventù nella frazione astigiana di Portacomaro fino a quando, nel 1929, emigrò con i genitori (i nonni del Papa) in Argentina, a Buenos Aires. Una visita, quella del 2022, diventata celebre per il pranzo in famiglia con la cugina 90enne Carla. Poi la visita alla casa di riposo con il sindaco, Alessandro Bagliano, la Santa Messa in Cattedrale e l'incontro allo stadio con un gruppo di bambini.
Il pranzo con i parenti nel 2022
Ma i contatti con Torino e il Piemonte sono stati anche di altro tipo. Pochi mesi dopo la sua elezione a Papa, Francesco aveva telefonato a Michael, un 15enne di Pinerolo, malato di distrofia muscolare e che gli aveva scritto una lettera. Episodio analogo nel 2020, quando telefonò a Marco, un ragazzino torinese di 12 anni nato prematuro e diventato cieco in ospedale, poco dopo essere venuto al mondo. Un anno dopo, il telefono squillò a casa di Maria Catrambone Raso, la mamma di Michele Ruffino, il 17enne di Rivoli che si era tolto la vita lanciandosi dal ponte di Alpignano perché stufo di essere deriso dai bulli. Nel settembre 2023, al Vaticano, aveva incontrato la piccola Bea, la "bimba di pietra", e la sua famiglia.
L'incontro con Bea e la famiglia
Il legame con Torino di Papa Francesco ha origini antiche e profonde. In diverse occasioni, quando ancora era vescovo di Buenos Aires, Bergoglio aveva trascorso diversi giorni sotto la Mole, ospite delle cugine Carla e Giuseppina. Era stata proprio quest’ultima, poche ore dopo il Conclave, a raccontare al nostro giornale le giornate torinesi di Jorge Mario Bergoglio: «Andava a dormire da un’altra cugina, Carla - raccontava Giuseppina, moglie del famoso pittore Franco Martinengo -. Celebrava la messa ogni mattina nella sua stanza, e poi pranzava da me. Un pasto leggero, una pastasciutta. Un’occasione per stare insieme e parlare. Una volta, era il giorno delle ceneri, lui venne a trovarmi e all’ora di pranzo e mi chiese se non mangiavamo qualcosa. Ma come? Dissi io. Oggi non bisogna digiunare? È vero, rispose lui, ma alla nostra età...». Andarono al ristorante, il vescovo di Buenos Aires e Giuseppina. «In una trattoria in via San Paolo». Nel quartiere ormai lo sanno tutti, però se si chiede di ricordare un cardinale seduto al tavolo, a nessuno viene in mente. Al di là di una certa forma di riserbo molto sabaudo, d’altra parte, Bergoglio all’epoca era il vescovo di Buenos Aires e in pochi, almeno a Torino, ne avevano anche solo sentito parlare. Certo, fosse arrivato vestito con la porpora, cuochi e camerieri lo ricorderebbero. Ma Bergoglio, quando si sedette al tavolo, era “in borghese”, come gli capitava sovente. La cugina ricorda che mangiarono «un po’ di pesce». Un pasto semplice, in un posto semplice. E del resto l'abitudine del contatto con le persone normali, nei luoghi da loro frequentati, non l'ha perso neanche da Papa, come dimostrano le sue numerose visite a sorpresa, non preannunciate. L'ultima, solo due giorni fa, a San Pietro, per una preghiera tra i fedeli.
Francesco sulla Papamobile tra le vie di Torino, nel 2015
Nel gennaio di quest'anno il consiglio comunale di Torino gli aveva conferito la cittadinanza onoraria. E il prossimo 3 maggio avrebbe dovuto partecipare in videocollegamento all’incontro dei giovani delle diocesi di Torino e Susa in occasione della festa liturgica della Sindone. Purtroppo, non ne ha avuto il tempo e adesso Torino e il Piemonte piangono il "loro" Papa.
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