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Arte
22 Aprile 2025 - 20:45
Un'opera di Carol Rama
A Torino, la Fondazione Accorsi-Ometto si trasforma in un palcoscenico vibrante dove l'arte di Carol Rama prende vita, a dieci anni dalla sua scomparsa. La mostra, curata da Francesco Poli e Luca Motto, offre un'immersione profonda nell'universo creativo di Carol Rama. Con circa cento opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private, la retrospettiva si propone di raccontare l'intero arco della sua carriera, dagli esordi negli anni Trenta fino alle opere degli anni Duemila. Ogni sezione della mostra rappresenta una fase cruciale della ricerca artistica di Rama. Si parte dai suoi acquerelli degli anni Trenta, opere che già allora sfidavano le convenzioni con una libertà espressiva sorprendente e una marcata componente erotica. Questi elementi, che avrebbero accompagnato gran parte della sua produzione, sono il primo indizio di un'artista che non ha mai avuto paura di esplorare i confini del desiderio e della femminilità.
Negli anni Quaranta, le opere di Rama si tingono di espressionismo, riflettendo tensioni interiori e inquietudini esistenziali. È un periodo di grande fermento creativo, che culmina nei primi anni Cinquanta con un avvicinamento all'astrazione e al linguaggio informale. Ma è negli anni Sessanta che Rama raggiunge una delle sue vette creative con i celebri Bricolage. Queste composizioni materiche, realizzate con oggetti comuni come occhi di bambola, siringhe e camere d'aria, diventano simboli di disagio, memoria e identità. Gli anni Settanta segnano l'emergere delle Gomme, opere di grande impatto visivo costruite su superfici monocrome punteggiate da frammenti di camere d'aria. Questi lavori suggeriscono corpi, pelle, tensioni e ferite, in un dialogo continuo tra materia e significato.
A partire dagli anni Ottanta, Carol Rama ritorna a una nuova figurazione, popolando i suoi lavori di figure umane, animali, angeli e simbolismi enigmatici. È un periodo di continua esplorazione della psiche, della femminilità e del desiderio, in cui l'artista non smette mai di interrogarsi e di interrogare il mondo che la circonda. Il percorso espositivo si conclude con le opere degli ultimi anni, tra cui una serie ispirata all'epidemia della “mucca pazza”. Qui, Rama costruisce immagini potenti e visionarie, cariche di inquietudine e ironia, dimostrando ancora una volta la sua capacità di tradurre l'angoscia collettiva in linguaggio visivo. Carol Rama è stata un'artista che ha saputo sfidare le convenzioni e attraversare i decenni con una forza espressiva che ancora oggi risuona con potenza.
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