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Piemonte, il boom delle auto usate sfida la corsa all’elettrico

In una regione che guarda al futuro, il presente resta ancorato ai motori tradizionali: crescono le compravendite, rallenta la transizione verde

Piemonte, il boom delle auto usate sfida la corsa all’elettrico

In un tempo in cui innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale sembrano guidare ogni dibattito, il mercato delle auto usate in Piemonte racconta una storia diversa. Se elettrico e ibrido rappresentano il domani, per molti automobilisti piemontesi il presente resta saldamente legato ai motori tradizionali. Il dato che emerge è chiaro: nel 2024, secondo Autoscout, il mercato dell’usato ha registrato un balzo dell'11,1% nelle compravendite. Un trend che, favorito anche da un calo medio dei prezzi dell’1,8%, fotografa una scelta di pragmatismo e necessità economica.

A trainare il mercato è Torino, con 124.304 passaggi di proprietà e un incremento del 13,8% rispetto al 2023. Seguono Cuneo, Alessandria e Novara, tutte in crescita a doppia cifra o quasi. I consumatori piemontesi, di fronte all’incertezza economica e ai prezzi delle auto nuove, sembrano privilegiare l’affidabilità delle vetture già rodate, senza inseguire la novità a tutti i costi.

A confermare questa tendenza sono anche le motorizzazioni preferite. Diesel e benzina dominano ancora la scena, rappresentando insieme oltre l’80% del mercato dell’usato. L’elettrico, nonostante la spinta normativa e mediatica, fatica a conquistare terreno e resta inchiodato a una quota minima dell'1,4%. Il cuore dei piemontesi, almeno per ora, batte ancora al ritmo dei motori tradizionali.

Quanto alle preferenze di modello, la Fiat Panda si conferma la regina dell'usato, amata per la sua semplicità e robustezza. Tra le ibride spicca la Fiat 500, mentre nel segmento elettrico è la Tesla Model 3 a imporsi come scelta più ambita. Scelte che parlano di esigenze concrete, ma anche di un legame culturale forte con il made in Italy.

Il boom dell’usato pone interrogativi sul futuro della mobilità in Piemonte. Se da una parte è una risposta pragmatica alle difficoltà economiche, dall'altra rivela una certa diffidenza verso l'innovazione tecnologica. Il contesto europeo spinge verso una mobilità sempre più sostenibile, il mercato piemontese sembra voler seguire questa traiettoria. Nei prossimi anni sarà interessante capire se l’elettrico riuscirà davvero a scalfire la solidità di un mercato che, almeno per ora, sembra guardare più alla concretezza che all’utopia.

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