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Tinder a Torino: boom di iscritti e relazioni sempre più autentiche

Oltre 130 mila utenti solo in città: i torinesi ricercano empatia, valori comuni e connessioni vere

Tinder a Torino: boom di iscritti e relazioni sempre più autentiche

Negli ultimi anni, l’utilizzo delle app di incontri a Torino ha raggiunto numeri considerevoli: si stima che circa 135 mila persone nel capoluogo piemontese siano iscritte a Tinder, e oltre 330 mila nell’intera area metropolitana. Un trend che conferma come il dating online sia diventato un canale principale per intrecciare nuove conoscenze, sia occasionali che durature.

Il meccanismo è semplice e ormai familiare: si scorrono i profili con un semplice gesto del dito, si mette un “like” a chi attira l’attenzione e si aspetta una corrispondenza per iniziare a dialogare. Le interazioni partono da qualche messaggio in chat e, se il feeling è reciproco, si arriva all'incontro dal vivo, spesso in un parco o in un locale. Così nascono molte delle relazioni tra i giovani torinesi.

Contrariamente a quanto si pensa, Tinder non è più solo sinonimo di rapporti fugaci. Tra le descrizioni personali dei profili spiccano frasi come “cerco una storia seria” o “niente avventure di una notte”. Gli utenti torinesi sembrano avere obiettivi ben più definiti rispetto al passato: si cerca empatia, sincerità, visioni comuni. Secondo le stime, oltre 650 mila persone in tutto il Piemonte utilizzano l’app, con una netta prevalenza maschile.

Il 2024 ha segnato un cambiamento di passo: basta ambiguità o giochi di ruolo, ora si punta alla trasparenza emotiva. E Torino si piazza al quinto posto tra le città italiane più selezionate nella funzione Passport di Tinder, che consente di “viaggiare virtualmente” e conoscere persone in altri luoghi, spesso quelli dove si prevede di trasferirsi per studio o lavoro.

La fascia d’età più attiva è quella tra i 28 e i 34 anni, ma cresce anche l’interesse tra chi ha superato i 35. Secondo una recente analisi condotta da Kkienn, circa il 50% dei giovani piemontesi tra i 28 e i 31 anni ha provato almeno una volta un’app di dating. Oggi ci si conosce prima online, si dichiarano le intenzioni nella bio e poi, se si trova sintonia, si passa all’incontro. I posti più gettonati per il primo appuntamento? Pizzerie, sushi bar, passeggiate con i cani nei parchi, ma anche aperitivi, cinema e caffè.

Il profilo del partner ideale è chiaro: il 45% degli utenti vuole una persona gentile, allegra e affettuosa; seguono chi ha solidi valori (31%) e chi è in grado di dedicare attenzione sincera, senza essere sopraffatto dal lavoro o dalla tecnologia. Sempre più apprezzata è la capacità di “disconnettersi” per vivere il momento.

Anche le relazioni brevi, le cosiddette “nanoships”, hanno valore: momenti intensi, vissuti con attenzione, che lasciano un segno anche se non durano a lungo. Tra gli interessi che emergono dalle biografie spiccano l’impegno per i diritti civili, la sostenibilità ambientale, l’alimentazione consapevole e una visione pacifista del mondo. Tinder, ormai, è considerato uno strumento autentico per trovare affinità profonde e non solo un passatempo digitale.

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