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Festività
30 Aprile 2025 - 17:35
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Quest'anno il corteo del 1° maggio cambia strada: il percorso terminerà in Piazza Solferino, sostituendo la consueta meta finale di Piazza San Carlo. La deviazione, dovuta alle operazioni di pedonalizzazione in via Roma, non modificherà la partenza, prevista come ogni anno alle ore 9.30 da Piazza Vittorio.
I luoghi che vedranno marciare uniti i manifestanti saranno dunque via Po che, costeggiando Piazza Castello, si collegherà a via Pietro Micca. Giunti a destinazione, si potrà assistere all'intervento del segretario generale della Cgil Torino Federico Bellono. Lo slogan di quest'anno sarà "Uniti per un lavoro sicuro", nella speranza che i dati registrati nei primi mesi del 2025 possano subire un'inversione.
Il tema della prevenzione degli incidenti sul lavoro rimane attuale e, soprattutto a Torino, rappresenta una questione delicata e complessa. L'aumento del 16% delle morti sul lavoro ha preannunciato tendenze negative per la città, spingendo a creare un momento di ritrovo per riflettere sull'importanza della sicurezza. Gli infortuni in crescita si sommano ai decessi, creando una reazione a catena da interrompere. Le criticità sembrano molte, soprattutto se sommate a una carenza amministrativa imponente, quella degli ispettori del lavoro. Il sindaco Stefano Lo Russo dice: «Sarà un Primo Maggio di festa, di lotta e di testimonianza».
Tra le sfide che i sindacati e il capoluogo piemontese si pongono, risiede la volontà di aumentare il tasso di occupazione giovanile per raggiungere l'ambita media del Nord Italia. Il calo costante delle imprese attive costituisce un fattore incisivo per la popolazione, portando a frequenti ricorsi alla cassa integrazione. Le unioni sindacali richiedono l'accesso ai fondi del programma europeo Sure, nella speranza di risollevare una situazione complessa.
Un altro tema che occuperà l'agenda sindacale della giornata è il sistema sanitario: «Un nodo cruciale per lavoratori e cittadini». L'obiettivo è quello di non tralasciare nessuna questione saliente per i lavoratori, in modo da mostrare un fronte compatto verso una causa che interessa sia cittadini che organi politici.
In questo quadro, il timore che serpeggia tra gli apparati dell'amministrazione comunale profuma di scontri. Dopo gli avvenimenti del 24 aprile, la speranza è quella di un'unione pacifica e solida, che non sfoci negli eventi dello scorso anno. Proprio allora, alcuni centri sociali erano saliti sul palco imbastito in Piazza San Carlo per inscenare la loro forma di rivolta: l'imbrattamento dei monumenti.
Riguardo a questi eventi, la vicesindaca Michela Favaro fa un appello, auspicando e invitando a «contestazioni svolte nel rispetto delle regole».
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