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Greg Goya e Nutella regalano a Torino la finestra dei “buongiorni indimenticabili”

In Piazza Bodoni, l’artista torinese invita i passanti a raccontare il “buongiorno che non hanno mai dimenticato”

Greg Goya e Nutella regalano a Torino la finestra dei “buongiorni indimenticabili”

Questa mattina, venerdì 2 maggio 2025 alle ore 10:30, Piazza Bodoni a Torino si è trasformata in uno spazio di condivisione emotiva grazie a una nuova installazione dell’artista torinese Greg Goya, in collaborazione con Nutella.

L’evento, annunciato tramite le Instagram stories dell’artista, ha attirato decine di persone che si sono presentate puntuali in piazza, incuriosite da una misteriosa grande finestra bianca già apparsa in anteprima nei suoi contenuti social. Ed è stata proprio quella finestra l’elemento centrale dell’opera.

L’installazione, una gigantesca finestra composta da numerose piccole “finestrelle” vuote, è stata pensata per stimolare la partecipazione diretta del pubblico. In cima alla struttura, a caratteri ben visibili, campeggiava la domanda:

“QUALE BUON GIORNO NON HAI MAI DIMENTICATO?”

Ciascun partecipante è stato invitato a scrivere la propria risposta su una delle finestrelle dell’opera. Le frasi raccolte spaziavano dalle più intime e profonde, legate a momenti familiari, relazioni o rinascite personali, fino a quelle più leggere e ironiche. Il risultato è stato un collage spontaneo e sincero di “buongiorni” che hanno segnato la vita delle persone.

Il “buongiorno”, elemento chiave dell’iniziativa, richiama esplicitamente il celebre slogan “Nutella buongiorno”, da decenni simbolo di inizio giornata per milioni di italiani. Per rafforzare questo legame tra arte e quotidianità, ogni partecipante ha ricevuto una “nutellina” — il mini vasetto simbolo del brand — per concludere l’esperienza con una colazione collettiva in piazza.

L’opera si inserisce perfettamente nel linguaggio della “Fast Art” che distingue Goya: arte pubblica, partecipativa, effimera ma intensamente connessa con le emozioni del presente. L’artista, già noto per progetti come “Qual è la tua più grande paura?” e “Qual è il pezzo mancante del tuo Natale?”, conferma la sua vocazione a trasformare spazi urbani in luoghi di introspezione e connessione.

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